La Squadra mobile di Palermo ha eseguito undici misure cautelari nei confronti del gruppo di responsabili dell’aggressione avvenuta lo scorso 27 ottobre in Via Casella, nei pressi del quartiere Zisa. La banda picchiò ferocemente dei cittadini del Bangladesh, il titolare di un market e i clienti presenti, suoi connazionali.
Tra gli arrestati vi sono pugili ed ex pugili. L’accusa è di rapina e lesioni aggravate dall’odio razziale. Le vittime furono prese a calci e pugni e una di loro fu trascinata nel retrobottega del negozio, malmenata, e derubata di un anello.
«Un’aggressione brutale di stampo razzista con mazze e bastoni», ha commentato il capo della squadra Mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti, ricostruendo il raid punitivo. Le indagini avevano già portato all’arresto di due soggetti accusati di rapina.
La dinamica
Secondo gli investigatori la violenza si è scatenata prima per un banale pretesto su un cittadino bengalese, e poi si è protratta al gestore e agli avventori del market, anche loro bengalesi, laddove la vittima aveva cercato rifugio.
Il gruppo, dopo la prima aggressione, ha minacciato di morte il titolare del negozio se non avesse messo a loro disposizione le immagini del sistema di video sorveglianza attivo nel suo negozio, al fine di cancellare la prova delle loro azioni.