Nella mattinata di domenica 23, i casi di contagio da Coronavirus accertati hanno superato il centinaio. Secondo quanto dichiarato dal presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, «i numeri della notte portano a 89 infettati», a cui si aggiungono 17 in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 2 nel Lazio, uno in Piemonte.
L’ultimo caso reso noto è quello di uno studente 17enne residente in un paese della Valtellina, che studia però all’istituto agrario di Codogno, il comune focolaio del lodigiano. Venerdì ha iniziato ad avere la febbre e gli è stato fatto il tampone all’ospedale di Sondrio. I dati dei contagi sono purtroppo in continua evoluzione e la prudenza sui numeri è come sempre obbligatoria. «A questo punto — ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, — anche a livello prudenziale penso che le scuole vadano chiuse a Milano, proporrò al presidente della Regione di allargare l’intervento alla Città metropolitana».
Due sono infatti i casi di contagio a Milano: si tratta di un residente di Sesto San Giovanni, di 78 anni, ricoverato all’ospedale San Raffaele da 5 giorni; e di un altro 70enne residente a Mediglia trasferito all’ospedale Sacco da Melegnano.
Le università lombarde saranno chiuse fino al 29 febbraio per decisione della conferenza dei Rettori. Le lezioni riprenderanno il 2 marzo. A Milano saranno l’università Statale di Milano, la Cattolica, il Politecnico, il San Raffaele, la Bocconi, la IULM, l’Humanitas e l’università Bicocca. A Pavia chiuderà l’università di Pavia-Brescia-Bergamo e la IUSS. A Castellanza chiuderà la Carlo Cattaneo e l’Università dell’Insubria, che ha sedi a Varese e Como. Stop anche alle scuole in Lombardia: chiuse con un’ordinanza tutte le strutture della regione.
Sulla possibilità di chiudere gli atenei a Milano, rispondendo a una domanda di Master X durante la conferenza stampa del 22 febbraio, l’assessore Gallera aveva detto che «gli studenti delle zone colpite sono in isolamento e quindi non c’è pericolo che gli Atenei diventino aree a rischio». In serata è stata presa la decisione opposta.
Altri due contagi sono stato riscontrati nel Pavese: si tratta di due medici, marito e moglie, di Pieve Porto Morone (Pavia), vicino alla provincia di Lodi, trovati positivi al primo controllo. Sono stati ricoverati questa notte al reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Matteo di Pavia. L’uomo opera a Pieve Porto Morone e Chignolo Po (Pavia), mentre la donna è pediatra nella zona di Codogno (Lodi).
Sono quindi circa una quarantina i casi di Coronavirus al Nord Italia. Sono 76 le persone colpite dal coronavirus, situate in 5 Regioni: 54 di loro sono in Lombardia, 17 in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 2 nel Lazio e 1 in Piemonte. Qui infatti è stato registrato un caso: si tratta di un italiano di 40 anni di Torino che ha avuto contatti con i casi della Lombardia. Il caso è stato confermato con un test eseguito all’ospedale Amedeo di Savoia. Il consiglio dei ministri sta lavorando a un decreto con misure speciali che possano contenere i contagi.
I morti al momento sono due: un uomo di 78 anni, Adriano Trevisan di Vo’ Euganeo, in provincia di Padova, morto ieri sera 21 febbraio; e una donna di 76 anni di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, che è stata nei giorni scorsi al pronto soccorso di Codogno. Sembrerebbe essere stato trovato il paziente zero in Veneto: si tratterebbe di un operaio cinese di un’azienda tessile che avrebbe visto il derby Inter-Milan in un bar con i due anziani di Vo’Euganeo.
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha affermato che «tutte le scuole e le attività commerciali sono state chiuse a Vo’ Euganeo» e anche a Mira, in provincia di Venezia, dove è stato registrato un nuovo caso. «Questo ultimo fa ‘scuola’ – ha rilevato Zaia – perché non c’è alcun contatto da portatore primario». L’Università Cà Foscari di Venezia sospenderà le lezioni e gli esami in tutte le sedi dal 24 al 29 febbraio compresi. Biblioteche e aule studio saranno chiuse da domani al primo marzo. Si sta analizzando la possibilità di prendere un provvedimento simile anche in Piemonte per le tre università. In Regione Lombardia si «Invita la popolazione a rimanere a casa», ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, durante la conferenza stampa di ieri 21 febbraio in Regione, confermando i casi di Coronavirus in Lombardia. Anche il Tribunale di Milano chiuderà gli uffici da lunedì. La Fashion Week non sarà al momento sospesa.
In Friuli Venezia Giulia è stato proclamato lo stato di emergenza fino al 31 luglio.
Il decreto del Consiglio dei ministri
E’ stato emanato un decreto speciale che prevede la possibilità di impedire ai cittadini che risiedono nelle aree di focolaio di entrare e uscire dai Comuni. Chi dovesse violare il provvedimento sarà passibile di sanzione penale, secondo l’articolo 650 del Codice penale. «Sono misure di cautela a protezione della stessa comunità locale. Ci affidiamo con un patto di fiducia ai cittadini. Per un breve periodo, un paio di settimane, qualche restrizione non impedirà la vita delle persone che ne troveranno anzi giovamento». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della riunione del Consiglio dei ministri nella sede della Protezione civile.
IL CASO DI CODOGNO
Alle 21 del 20 febbraio è emerso il primo caso di Coronavirus in Lombardia. Si tratta di un italiano di 38 anni che ha presentato i primi sintomi il 15 febbraio. Dopo essersi recato in pronto soccorso a tre giorni dai primi malori, è stato rimandato successivamente a casa. A causa dell’aggravarsi dell’influenza, è tornato in ospedale dove è stato ricoverato. In pochissimo tempo la situazione è degenerata ed è stato trasferito in terapia intensiva. Di fronte alle insistenti domande dei medici, la moglie – incinta di 8 mesi – ha raccontato che, ai primi di febbraio, il marito ha avuto diversi incontri con un amico tornato dalla Cina il 21 gennaio. L’amico, un imprenditore, è stato portato all’ospedale Sacco di Milano ed è stato sottoposto a dei controlli, ma è risultato negativo ai test. Intanto, le condizioni del 38enne sembrerebbero migliorate.
Alla notizia, sono stati fatti i tamponi a 250 persone tra operatori, medici e parenti stretti. La moglie del 38enne, è risultata positiva al Coronavirus. Le sue condizioni fortunatamente sono buone. «Stiamo cercando di individuare i contatti di queste persone – spiega l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera -. Lavoriamo di intesa con il direttore generale della protezione civile Angelo Borrelli e con il ministro Speranza. I contatti diretti saranno messi in quarantena obbligatoria o nelle loro case o in dei luoghi messi a disposizione da noi».
«Il pronto soccorso di Codogno è stato chiuso in via precauzionale. Invitiamo chi è stato in contatto con uno di questi soggetti a chiamare il 112 così da consentirci di inviare personale medico a casa per sottoporlo ai tamponi», conclude. Sono risultate positive ai test: il figlio di un barista di Castiglione, tre clienti di un bar, 5 operatori sanitari e 3 pazienti dell’ospedale di Codogno. Un caso è stato registrato poi a Sesto ed Uniti, in provincia di Cremona dove sono state chiuse le scuole, gli uffici comunali e sospese le manifestazioni. Anche a Pavia si pensa di adottare le stesse misure.
IL PROGRAMMA DI QUARANTENA
Le sale operative delle protezioni civili regionali di Lombardia e Veneto si sono attivate da subito, stanno lavorando nella gestione dell’emergenza e sono in stretto contatto con la protezione civile nazionale. Sono state individuate due strutture che ospiteranno le persone in quarantena: una a Piacenza con 130 posti e l’altra a Milano con 50/60 posti. È importante far capire ai cittadini che «le misure che adottiamo sono gli unici mezzi per evitare la diffusione del virus. Non dobbiamo diffondere il panico, ma far capire che stiamo facendo tutto per il bene della comunità e per i cittadini», ha sottolineato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Concorde anche il governatore Zaia «non bisogna diffondere il panico, ma la prima regola è l’isolamento».
L’Arma dei Carabinieri sta inviando un contingente di rinforzo di 80 uomini a Lodi, preventivamente istruiti ed equipaggiati per far fronte all’emergenza Coronavirus. Con loro, un ambulatorio mobile e supporto medico per il personale impiegato.
Il Comunicato del Cnr e la prima guarigione
In una nota stampa i ricercatori del Consiglio nazionale affermano che «per evitare eccessivo allarmismo è bene ricordare innanzitutto che i casi registrati in Italia su una popolazione di 60 milioni di abitanti rendono comunque il rischio di infezione molto basso. Solo nelle zone attualmente interessate dalla circolazione il rischio è superiore e i cittadini devono seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Al di fuori di queste, la situazione rimane come nelle scorse settimane». Intanto «l’uomo cinese, ricoverato assieme alla moglie allo Spallanzani, si è negativizzato ed è in buone condizioni di salute». ha detto l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, in una conferenza stampa allo Spallanzani. Si tratta del primo paziente in Italia per il quale viene dichiarata la guarigione completa.
Cosa fare per prevenire
Evitare il contagio è possibile, ma non certo. Per contenere le possibilità, sono state stilate 10 regole. Ecco quali:
- Lavarsi le mani
- Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
- Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
- Coprirsi la bocca il naso se si starnutisce o si tossisce
- Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
- Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol
- Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate
- I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
- Contattare il numero verde 1500 se si ha la febbre o tosse e se si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni
- Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.
L’ospedale Sacco di Milano ha bloccato le accettazioni di nuovi pazienti, per disporre al meglio dei posti letto a disposizione.
Le aziende di Milano
Le aziende di Milano e dell’hinterland si stanno attrezzando per fronteggiare l’epidemia del coronavirus. Gli uffici del personale dei grandi gruppi come Sky, Eni, Snam e Saipem stanno contattando uno a uno i dipendenti che risiedono nei Comuni in provincia di Lodi.
Competizioni sportive rinviate
A causa dell’aumentare dei casi in Lombardia, tra i quali due a Cremona, è stata rinviata la partita di calcio di serie A Inter-Sampdoria e Atalanta-Sassuolo. A rischio Verona-Cagliari. Rimandata anche la partita di serie B tra Ascoli-Cremonese. In serie C rinviata Piacenza-Sambenedettese e in D Mantova-Fanfulla.
La Lega dilettanti della Lombardia ha rinviato 88 partite dei diversi campionati.
Per quanto riguarda la pallavolo, sono state rinviate alcune partite di serie B. E a Piacenza stop anche al basket.