Sono dieci le persone arrestate durante il blitz della polizia di frontiera di Ventimiglia, che è scattato alle prime ore dell’alba del 13 febbraio nella città in provincia di Imperia. I fermati sono tutti stranieri, in prevalenza algerini e tunisini, ma ci sono anche una donna albanese e un uomo francese. L’accusa nei loro confronti è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e traffico di esseri umani. L’improvvisa incursione delle forze dell’ordine è avvenuta nell’ambito dell’operazione denominata ‘Sciarun’ (che in arabo significa caronte).
Solo cinque delle persone che ora si trovano in custodia cautelare non erano già state raggiunte da un provvedimento del giudice. Tre, invece, si trovavano già ai domiciliari e altre due erano state denunciate, ma al momento dell’arresto erano in stato di libertà. Le indagini sono state coordinate dalla procura di Imperia, che durante un lavoro di investigazione durato un anno, ha accertato almeno 16 passaggi oltre il confine, e tutti dietro pagamento.
200 euro, era questo il prezzo richiesto a chi voleva entrare nel Paese. I metodi di adescamento erano vari: le persone venivano avvicinate nei pressi della stazione, al bar, oppure prenotavano direttamente con una telefonata. Dopo aver ricevuto il compenso i trafficanti li facevano salire su un’auto, un treno, oppure su un autobus e li trasportavano. Rai News riporta che il capo dell’organizzazione sarebbe un soggetto privo di scrupoli, ricercato e temuto negli ambienti malavitosi, già conosciuto dalle forze dell’ordine per la sua natura aggressiva.