Un aereo della compagnia low cost turca Pegasus Airlines con 183 persone a bordo, si è spezzato in tre parti dopo essere uscito di pista durante l’atterraggio all’aeroporto Sabiha Gokcen di Istanbul. L’incidente è successo attorno alle 18.30 locali di mercoledì 5 gennaio. Il volo PC2193, un Boeing 737-800 partito da Smirne, è finito fuori dalla pista poco dopo aver toccato terra, sbandando per circa 50-60 metri e precipitando poi in un burrone profondo oltre 30 metri.
Stando alle dichiarazioni delle autorità turche, il bilancio è di 3 morti e 180 feriti, di cui 174 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Tra i passeggeri soccorsi, due bambini e tre persone sono straniere. Le autorità turche non hanno però specificato la loro nazionalità.
Le cause dell’incidente
L’intenso maltempo ha reso molto difficili le fasi dell’atterraggio. Pioggia e vento forti, come testimoniato dai video del momento dell’incidente, sembrano quindi essere le cause più accreditate della perdita di controllo dell’aereo da parte del pilota.
Cause confermate anche dalla registrazione del colloquio fra la torre di controllo e il pilota stesso, il quale riferiva delle difficoltà nel portare a termine le fasi dell’atterraggio a causa del violento temporale. Il suolo bagnato ha allungato i tempi di arresto del Boeing che, secondo le ultime rilevazioni del sito Flightradar24, viaggiava sulla pista all’elevata velocità di 117 km/h.
«Con quella velocità, penso che non poteva essere in grado di fermarsi. È successo tutto in 2-3 secondi», ha dichiarato uno dei passeggeri ricoverati in ospedale. Un’altra persona a bordo ha invece parlato di un volo «fuori dalla norma, dall’inizio alla fine», specificando che, secondo lui, al momento dell’atterraggio l’aereo andasse molto veloce in confronto ad altri voli.
Le autorità turche hanno iniziato le indagini
Il governatore di Istanbul Ali Yerlikaya ha avviato un’indagine per accertare con precisione le cause di quello che avrebbe potuto rivelarsi «un incidente ancora più grande». L’agenzia di informazione Anadolu ha riportato che gli investigatori stanno raccogliendo le dichiarazioni di due controllori di volo e due persone che lavorano nell’aeroporto. Gli inquirenti hanno ascoltato anche due piloti che hanno deciso di non atterrare al Sabiha Gokcen di Istanbul a causa del maltempo, poco prima del volo Pegasus.
Le autorità locali hanno inoltre già convocato i due piloti del Boeing dell’incidente, per accertare o meno la loro responsabilità nella «morte di più di una persona e del ferimento di molti altri per disattenzione». Entrambi sono ricoverati all’ospedale, il co-pilota, di origine olandese, in condizioni gravi.
La compagnia Pegasus e i precedenti
Per la quota maggiore di proprietà del miliardario e filantropo turco Sevket Sabanci e della sua famiglia, la compagnia low cost Pegasus ha una flotta di 83 aerei e opera in oltre 100 aeroporti.
Di recente, altri due voli della Pegasus hanno avuto incidenti simili a quello occorso mercoledì. Lo scorso 7 gennaio infatti, un aereo ha perso il controllo ed è uscito dalla pista d’atterraggio. Nel gennaio del 2018, all’aeroporto di Trebisonda, un altro aeroplano della compagnia turca è finito fuori pista, fermandosi su una scogliera col naso a picco sul mar Nero. In entrambi i casi non c’erano state vittime.