«Kobe Bryant è morto»,
la notizia dei media Usa sconvolge il mondo

La star Nba Kobe Bryant, è morta in un incidente in elicottero nei cieli di Los Angeles. A confermarlo il governatore della California Gavin Newsom.

L’ex giocatore aveva 41 anni. Secondo quanto riportato da Tmz, Bryant era a bordo del suo velivolo privato con altre sette persone, oltre al pilota.  Tutti i passeggeri sono morti. La moglie del campione, Vanessa, non sarebbe coinvolta nell’incidente. Tmz riporta che anche una delle figlie, Gianna Maria di 13 anni, fosse a bordo dell’elicottero. La notizia è stata confermata dalla NBC. Secondo la testa americana Tmz Kobe e la figlia erano diretti al Mamba Academy per una partita di basket. Tra le vittime ci sarebbero anche John Altobelli, allenatore di baseball e una compagna di squadra della piccola Gianna Maria.

L’elicottero di Kobe Bryant si sarebbe schiantato dopo aver preso fuoco nei cieli di Los Angeles

Il mezzo avrebbe preso fuoco e si sarebbe schiantato al suolo. Inutili i soccorsi. Lo sceriffo locale ha confermato l’incidente e il numero dei morti, ma i nomi delle vittime non sono ancora stati diffusi. Bryant era solito usare l’elicottero Sikorsky S-76 per spostarsi, sin da quando giocava nei Lakers, per fare la spola tra Newport Beach e lo Staples Center.

Durante la conferenza stampa, la polizia di Los Angeles ha confermato il decesso di tutte e nove le persone presenti nell’elicottero.

 

Il ricordo di Dan Peterson

«Quando un campione di sport, di spettacolo o di politica muore così giovane rifiutiamo quello che è successo – ha commentato l’allenatore di basket Dan Peterson ai microfoni si Sky Tg24 -. Bryant ha passato sette anni della sua gioventù in Italia perché il padre, Joe Bryant, ha giocato in diverse squadre della penisola, da Reggio Calabria a Pistoia. Bryant è sempre stato riconoscente all’Italia e si è sempre definito un giocatore internazionale».

Per la storia del basket Kobe Bryant è stato una leggenda: «Ha vinto 5 titoli Nba, spesso è stato paragonato a Michael Jordan. Combinava grandi mezzi tecnici a devozione al lavoro e mentalità vincente. Per questo era un vero campione» ha concluso Dan Peterson.

Le reazioni del mondo Nba

La notizia è arrivata durante la partita Nba tra Raptors e Spurs. Tutto il palazzetto si è alzato in piedi per riservare al campione 24 secondi di scroscianti applausi in onore della maglia numero 24 che Kobe indossava quando giocava nei Lakers.

Il commissioner Nba Adam Silver ha commentato: «La famiglia Nba è devastata dalla tragica notizia che ha colpito Kobe Bryant e sua figlia Gianna. Per 20 stagioni, Kobe ha mostrato a tutti noi come il suo talento fosse a servizio di un’assoluta volontà di andare a caccia della vittoria. Uno dei giocatori più incredibili della storia del nostro gioco, che ha raggiunto traguardi leggendari».

Anche l’ex campione Michael Jordan ha voluto ricordare Kobe Bryant attraverso un comunicato ufficiale: «Sono scioccato per la tragica notizia della morte di Kobe e Gianna. Le parole non possono descrivere il dolore che sto provando. Amavo Kobe, era come un fratello per me. Parlavamo spesso e mi mancheranno molto quelle conversazioni. Era un avversario orgoglioso, uno dei migliori in gioco e una forza creativa. Kobe era anche un grande papà che amava profondamente la sua famiglia ed era molto orgoglioso dell’amore di sua figlia per il basket. Yvette si unisce a me nelle più profonde condoglianze a Vanessa, i Lakers e i fan del basket di tutto il mondo».

Le reazioni dei social

Ad unirsi nel dolore e nell’incredulità di quanto è successo anche moltissimi personaggi del mondo della politica, dello sport e dello spettacolo.

Kobe Bryant era un grande tifoso milanista. La squadra rossonera lo ricorda su Twitter.

 

Martina Soligo

26 anni, da Treviso a Milano per seguire il mio sogno. Laureata in Lettere all'Università Ca' Foscari di Venezia e in Editoria e Giornalismo all'Università degli studi di Verona, ora frequento il Master in Giornalismo e scrivo per MasterX. Sogno di diventare una grande giornalista sportiva.

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