Niente più soldi e documenti da rubare per la banda dei furti nella metro di Milano. Questa mattina la polizia ha arrestato otto persone, tutte di origine bosniaca, con l’accusa di numerosi furti ai danni di turisti.
Avevano un modus operandi già impostato. Cinque donne e tre uomini sceglievano la loro vittima ed entravano rapidamente in azione. Ognuno con un ruolo ben preciso all’interno dell’operazione, senza destare alcun sospetto negli altri passeggeri.
Nei treni della metro, i ladri sottraevano ai viaggiatori soldi e documenti. Le donne erano le reali esecutrici dei furti, mentre gli uomini pianificavano tutti i dettagli. Ogni componente della banda conosceva perfettamente i meccanismi giudiziari. Erano poi sempre gli uomini ad usare i bambini come strumento per evitare che le loro complici finissero in carcere. I minori infatti, all’occorrenza venivano portati in Questura, mentre nel restante periodo erano affidati a delle baby sitter.
Questa truffa ha fatto sì che l’operazione fosse chiamata Ieri, oggi e domani, come il film del 1963 di Vittorio De Sica, in cui Sophia Loren interpreta il ruolo di una contrabbandiera di sigarette, che per evitare il carcere, continua ad avere figli.
Le indagini della polizia erano partire circa un anno fa, quando uno dei membri della stessa banda voleva allontanarsi, perché stufo di dover dare al capogruppo gran parte del bottino. Poi gli agenti avevano continuato ad indagare, seguendo i diversi casi di furti e borseggi, sia in metro che in centro città. Nei confronti delle otto persone arrestate c’è ora un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il capo della squadra mobile milanese, Marco Calì, ha spiegato che il responsabile del gruppo era il 38enne Muharem Omerovic, che trascorreva il tempo a rilassarsi a bordo di auto di lusso, facendo shopping insieme agli altri uomini, mentre le donne “lavoravano” per dieci ore al giorno.