Spari nella base navale Usa di Pearl Harbor, a 13 chilometri da Honululu, nelle Hawaii.
Alle 14:30 locali un militare ha aperto il fuoco, uccidendo due persone e ferendone una terza. L’uomo si è poi tolto la vita sparandosi alla testa. Le due vittime ed il ferito sono tre civili dipendenti del dipartimento della Difesa di Washington.
Le dinamiche ed il movente sono ancora da chiarire. Secondo alcuni testimoni a sparare è stato un uomo che indossava la divisa della Us Navy, la marina militare statunitense. Versione che è stata poi confermata dalle autorità militari. Il soggetto, che ha aperto il fuoco nei pressi dell’ingresso sud dell’area militare, non è stato ancora identificato.
La base navale, che ospita sia la Us Navy (con la flotta statunitense nel Pacifico) sia l’Air Force (con 10 navi da guerra e 15 sottomarini), è rimasta per quasi due ore in lockdown. Tutti gli accessi e le vie di uscita sono stati bloccati. Immediato è stato l’intervento di centinaia tra vigili del fuoco, soccorritori e uomini della polizia militare e delle forze speciali.
Tanti i turisti che in quei tragici momenti si trovavano nell’area del Pearl Harbor National Monument. A loro, ma anche al personale della base, è stato dato l’ordine di mettersi al riparo nel più breve tempo possibile.
L’incidente alla base navale è avvenuto durante i preparativi per la cerimonia di commemorazione del 78esimo anniversario dell’attacco aereo giapponese alla base, il 7 dicembre 1941. Quell’episodio portò all’ingresso degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale.
Il presidente americano Donald Trump, di ritorno a Washington da Londra dove ha partecipato al vertice dei leader della Nato, è stato immediatamente informato dell’accaduto. La Casa Bianca ha offerto la sua assistenza attraverso le agenzie federali. Questo è quanto ha reso noto il governatore delle Hawaii, David Ige.