Novità sul processo relativo a depistaggi sul caso Cucchi, il giovane detenuto morto nel 2009 all’ospedale Pertini di Roma, che vede imputati otto carabinieri. Il giudice Federico Bongalvagno ha deciso di astenersi. A richiederlo sono stati i legali di Cucchi che avevano scoperto che il magistrato, essendo un ex carabiniere in congedo, aveva organizzato convegni a cui avevano partecipato alti ufficiali dell’Arma.
Il nuovo giudice monocratico nominato è Giulia Cavallone. Cavallone dovrà esprimere un giudizio sugli otto imputati accusati a vario titolo e a seconda delle posizioni – alcuni sono otto ufficiali – di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia. Tra questi c’è Alessandro Casarsa, all’epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma; Lorenzo Sabatino, allora comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma, Francesco Cavallo, all’epoca dei fatti tenente colonnello e capo ufficio del comando del gruppo Roma, Luciano Soligo maggiore dell’Arma e comandante della compagnia Roma Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, all’epoca dei fatti comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, all’epoca in servizio alla stazione di Tor Sapienza; Tiziano Testarmata, comandante della quarta sezione del nucleo investigativo dei Carabinieri e il carabiniere Luca De Cianni, accusato di falso e di calunnia. Al processo non erano presenti né Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, né l’avvocato Fabio Anselmo. L’inchiesta del pm Giovanni Musarò arriva dopo le annotazioni redatte da due piantoni a seguito della morte del geometra romano e modificate per far sparire ogni riferimento ai dolori che il giovane lamentava la notte dell’arresto dopo il pestaggio subito nella stazione della compagnia Appia.
La prossima udienza si svolgerà il 16 dicembre. Il ministero della Giustizia nel processo sui depistaggi ha presentato istanza di costituzione di parte civile. Tra le parti civili già costituite, la presidenza del Consiglio dei ministri e l’Arma. La decisione arriva mentre si avvia a conclusione il processo principale sulla morte del giovane, nato dall’inchiesta su cinque carabinieri.