La Ferrari ha ritrovato un campione. Il suo nome è Charles Leclerc. Il 21enne monegasco è già riuscito a entrare nel cuore degli appassionati di Formula 1 e dei tifosi della Rossa. Non è da tutti ottenere questi risultati alla sua seconda stagione, la prima a Maranello. Specie in un campionato, come questo, dove non ha a disposizione una vettura veloce ovunque. Ma due vittorie consecutive, su due piste storiche come quelle di Spa e Monza, lo mettono subito sullo stesso piano dei più grandi di sempre della Formula 1.
Leclerc ha sfruttato al massimo quelle che teoricamente sono state le migliori occasioni in questo 2019 per la Ferrari. La SF90 è una vettura nata male, con la cronica mancanza di carico aerodinamico rispetto alle avversarie, specialmente la Mercedes. Questa Rossa ha un pregio, la velocità di punta, e i gran premi di Belgio e Italia rappresentavano sicuramente le corse giuste per conquistare il successo. Leclerc ci ha provato e ci è riuscito. Pole e vittoria a Spa, pole e vittoria a Monza.
Sul giro veloce in qualifica, aveva già dimostrato di essere fortissimo durante la prima metà dell’anno. Infatti, è a quota quattro pole position come i due Mercedes, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Ma in gara era sempre mancato qualcosa. In Bahrain è stato in testa fino a 11 giri dalla bandiera a scacchi, prima che la power unit decidesse di rallentarlo e farlo scendere al terzo posto. Poi, la grande occasione in Austria, dove la vittoria è sfumata a tre tornate dal termine, per la straordinaria rimonta di Max Verstappen e della sua Red Bull.
Belgio e Italia: finalmente il gradino più alto del podioDue pole position che non sono diventate vittorie. Ma ecco le due occasioni più grandi della stagione Ferrari: le piste veloci di Spa e Monza. In Belgio, un altro sabato straordinario, diventato incredibilmente difficile a causa dell’incidente in Formula 2 che ha portato via il suo grande amico Anthoine Hubert. Ma la domenica è stato semplicemente perfetto, con 44 giri da qualifica, riuscendo a tenere dietro un animale da gara come Hamilton, che si starà pure lanciando verso il sesto titolo della carriera, ma a cui non piace certo perdere.
La prima vittoria al secondo anno in Formula 1, a 21 anni, 10 mesi e 16 giorni. Il pilota più giovane a vincere con la Ferrari, battendo un certo Michael Schumacher, che guarda caso aveva ottenuto il primo dei suoi 91 successi proprio nelle Ardenne nel 1992, con la Benetton, anche lui alla sua seconda stagione. Ma un pilota vincente si riconosce dalla fame di successo. Leclerc ha dimostrato di averne tanta, prendendosi subito la seconda nel giro di pochi giorni. In un modo ancor più speciale, perché salito sul gradino più alto del podio a Monza, vestito di rosso.
La qualifica italiana non ha avuto l’emozione dell’ultimo tentativo, per l’incredibile gioco delle scuderie con il cronometro. Ma è riuscito comunque a ottenere la pole grazie a un ottimo primo giro e a superare di forza Sebastian Vettel nelle gerarchie interne, non ricambiandogli il favore della scia. In gara poi ha dovuto tirare come un forsennato. 53 passaggi da qualifica, perché anche qui aveva sempre una Mercedes alle spalle. Ha duellato con Hamilton e ha vinto, e non è certo una cosa da poco battere l’inglese nel corpo a corpo. E negli ultimi giri non ha concesso il benché minimo tentativo di sorpasso a Bottas.
È stata la gara più dura della sua carriera, ha raccontato Leclerc dopo Monza. Una corsa che si è guadagnato chilometro dopo chilometro, e una vittoria che ha potuto festeggiare molto di più rispetto a quella di Spa, dove non poteva certo essere felice al 100% per quanto accaduto al sabato in Formula 2. Nel Gp d’Italia è riuscito a liberarsi esultando con tutta la squadra e poi è salito su quel podio, da dove ha potuto vedere l’enorme cuore rosso del pubblico ferrarista che si è già fatto conquistare dal talento del monegasco.
Da Raikkonen a Leclerc, passando per Alonso e Vettel. La Ferrari non vinceva la gara di casa da 9 anni, dall’affermazione di Fernando Alonso nel 2010, stagione in cui lo spagnolo sembrava in grado di vincere il campionato. Ma poi ci fu Abu Dhabi. In cinque anni Alonso non ci è riuscito, Sebastian Vettel al suo quinto campionato in rosso nemmeno. Quest’anno il Mondiale è un’utopia, ma Leclerc potrebbe conquistare il titolo con la Ferrari e presto. Si è già preso il pubblico e ora anche la squadra sarà sempre più dalla sua parte, dato che Vettel è caduto in una crisi psicologica quasi senza fine.
Si dice ormai da troppe stagioni che il Mondiale manca a Maranello dal 2007, opera dell’uomo di ghiaccio Kimi Raikkonen. Alonso e Vettel, pluricampioni, non ce l’hanno fatta. Leclerc potrebbe spezzare finalmente l’incantesimo e conquistare il titolo con la Rossa. Ha ottenuto la seconda vittoria subito dopo la prima, a distanza di una sola settimana, come avevano fatto piloti del calibro dello stesso Hamilton, Mika Hakkinen, Damon Hill, Nigel Mansell. Tutta gente che è poi diventata campione del mondo di Formula 1.
Inoltre, la doppietta Spa-Monza l’aveva fatta Schumacher, nel 1996, anche lui nella prima stagione a Maranello. Un’altra coincidenza con il sette volte campione del mondo. Molto probabilmente a fine 2020 Hamilton raggiungerà il tedesco per numero di titoli vinti e lo batterà in quanto a singoli successi di gara. Ma Leclerc vuole prendersi tutto. Le pole, le vittorie, i tifosi, la Ferrari. Il prossimo passo sarà sicuramente il titolo mondiale, con buona pace del compagno di squadra Vettel.
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