Giovani a terra, insieme alle loro valigie a guardare il tabellone con gli orari dei treni. Due ore di ritardo per i passeggeri più fortunati diretti a Venezia, 265 minuti di attesa per chi deve raggiungere Napoli, quattro ore per Milano. Il monitor di Firenze Santa Maria Novella è fermo alle tratte delle nove del mattino, ma sono ormai passate le 13. Pendolari che sarebbero già dovuti essere a lavoro, sono al telefono con il titolare a spiegare che non è colpa della sveglia che non ha suonato e neanche di Trenitalia, una volta tanto.
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L’Italia è stata divisa in due, spezzata lungo le rotaie del centro e il sistema ferroviario ha cancellato 42 treni alta velocità dalle 6 di stamattina. A bloccare la linea è stato infatti un incendio, avvenuto intorno alle cinque, ai cavi di una cabina elettrica dell’alta velocità, all’altezza della stazione di Rovezzano. Secondo la Polfer e la Digos, che sono arrivate in via Chimera, nella periferia di Firenze, gli attentatori avrebbero bruciato i fili della cabina elettrica in due punti diversi, per poi manomettere due pozzetti per bloccare il traffico in tutte le direzioni. Quell’area già in passato era stata teatro di azioni dimostrative: il 21 dicembre 2014 i tecnici delle ferrovie intervenuti per fermare un incendio trovarono una bottiglia inesplosa con liquido infiammabile, fiammiferi e diavolina. Sempre lo stesso anno una tanica di benzina venne rinvenuta su una gru impegnata nei lavori dell’alta velocità nella vicina stazione di Campo di Marte. Ma se i due episodi non furono mai rivendicati, l’atto dimostrativo di oggi potrebbe avere qualche collegamento con il processo che si dovrebbe concludere oggi a Firenze contro 28 giovani anarchici rinviati a giudizio.
Intorno alle 13, sul sito di area anarchica Finimondo.org, è infatti comparso un post dal titolo: “La strategia della lumaca” in cui si parla di quanto avvenuto questa mattina alla stazione di Rovezzano e che in queste ore gli inquirenti stanno valutando con attenzione.
Dopo i primi accertamenti, i responsabili della Rfi hanno dichiarato che “il principio d’incendio agli impianti che gestiscono la circolazione dei treni è stato causato da un atto doloso ad opera di ignoti”. Ignoti contro cui si è scagliato il vicepremier Matteo Salvini, proprio oggi in visita a Firenze: «Se sarà confermata la pista anarchica, verificheremo eventuali collegamenti con i No Tav» ha scritto sui social. Poco dopo ha commentato anche Luigi di Maio su Facebook: «C’è la possibilità che quell’incendio doloso alla cabina di Rovezzano, periferia di Firenze, che gestisce i segnali del traffico ferroviario in snodi nazionali di fondamentale interesse, sia stato un sabotaggio e c’è chi parla di pista anarchica. Se le ipotesi saranno confermate saremmo davanti a un vero e proprio attentato allo Stato. Un atto a tutti gli effetti sovversivo, che oggi sta danneggiando migliaia di persone e lavoratori». Disagi che sono stati affrontati da Italo con i rimborsi o la modifica dei biglietti e da Trenitalia con il rimborso totale per i viaggiatori con più di tre ore di ritardo e parziale per quelli con attese inferiori.