«Una persona sta male, è dentro la piscina, fate presto». La chiamata al 112 è arrivata nel cuore della notte, intorno alle 3.20 di venerdì 19 luglio. A invocare l’intervento dei soccorsi, una voce femminile sensibilmente scossa. Ma per la vittima, con tutta probabilità, non c’era già più nulla da fare: un 28enne di Rozzano, Marco Scarcella, è stato trovato morto nella piscina di via Sant’Abbondio, zona Chiesa Rossa, periferia Sud di Milano.
Il corpo del giovane è stato recuperato dai sommozzatori, ma il personale medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Dato che l’impianto a quell’ora era chiuso, per accedere alla piscina è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.
Ma come mai il ragazzo era finito lì? Stando a quanto emerso dai primi rilievi, l’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di un romantico bagno notturno finito male. La donna che ha chiamato i soccorsi, infatti, pare fosse la fidanzata della vittima e che si trovasse in sua compagnia al momento della tragedia. Nello specifico, i due avrebbero deciso di accedere alla piscina, scavalcandone la recinzione, al termine di una serata passata insieme. Una volta entrato in acqua con addosso soltanto gli slip, il 28enne avrebbe quindi accusato un improvviso malore. D’altronde, sul cadavere non è stata rinvenuta alcuna traccia di violenza. Per fare luce su quanto accaduto è stata comunque disposta un’autopsia che, tra le altre cose, chiarirà se il giovane fosse sotto l’effetto di alcool o droghe. Sul caso indaga la squadra mobile della Polizia, che in mattinata ha effettuato un lungo sopralluogo all’interno della struttura, gestita da Milanosport.
«Avevo sentito Marco giusto ieri sera – ha raccontato un amico a Mediaset –. Mi aveva detto che stava per uscire con la ragazza e che mi avrebbe contattato più tardi. Non l’ho più risentito». Una residente ha invece commentato: «Ci sono molte voci che lo confermano: spesso qui i ragazzi scavalcano la recinzione per farsi il bagno di notte e divertirsi un po’». (AV)