Saranno intense le “Emozioni” per le nuove generazioni che le canzoni di Lucio Battisti l’avevano sì ascoltate, ma riprodotte online da una voce farlocca con basi musicali scadenti e cover di anonimi esecutori. Gaetano Presti, avvocato e docente all’università Cattolica e liquidatore della società Edizioni Musicali Acqua Azzurra, che detiene i diritti dei 12 album storici Battisti-Mogol, nominato dal Tribunale di Milano, ha comunicato alla Siae l’estensione del mandato anche all’incasso dei diritti sul web. Questo significa che tutte le canzoni della coppia Battisti-Mogol saranno disponibili nei prossimi mesi sulle piattaforme streaming come Spotify, Apple Music, Google Music, Deezer e Tidal.
Già lo scorso settembre su Spotify, Deezer e Amazon si poteva scaricare un “Best of” dei successi del cantautore italiano ascoltato da almeno tre diverse generazioni. L’operazione compiuta dall’etichetta Universal Digital Enterprises fu dichiarata illecita e da allora si scatenarono gruppi di fan che lanciarono la petizione “Portiamo Battisti su Spotify”. Sono almeno 190 mila gli ascoltatori mensili della “finta” voce di Battisti solo su Spotify e nel mese di settembre dello scorso anno, in occasione dell’uscita dei venti dischi con audio rimasterizzato dai nastri originali, Google Trends aveva registrato un’impennata di chi sul web digitava il suo nome. Ma se tanti vorrebbero che quel canto fosse davvero libero, per la famiglia del cantante di Poggio Bustone oggi è stata “Una giornata uggiosa”. E’ noto infatti che la moglie di Battisti, Grazia Letizia Veronese e il figlio Luca, che detengono il 56% dei diritti della società Edizioni Musicali Acqua Azzurra e che hanno dichiarato di non essere ancora a conoscenza della decisione del liquidatore, non si sono mai mostrati favorevoli a una diffusione della musica che non fosse tramite supporto fisico. Sono passati tre anni da quando Mogol vinse la causa contro Grazia Letizia Veronese con un risarcimento di €2.651.495,00, più gli interessi e le spese legali: il Tribunale aveva condannato il rifiuto della vedova Battisti a qualsiasi utilizzo, promozione e celebrazione di brani del marito.
Lucio Battisti con la moglie Grazie Letizia Veronese a sinistra, a destra la Veronese oggi
Se la Veronese pensava attraverso la gestione restrittiva di rispettare la volontà del marito, che nella sua ultima intervista del 1979 aveva chiesto che venisse distrutta “l’immagine squallida e consumistica” cucitagli addosso, le 40mila persone che su Youtube hanno messo il pollice alzato a “I giardini di marzo”, a “Con il nastro rosa” o a “La canzone del sole” vorrebbero poter avviare la riproduzione sul pulsante verde anziché abbassare il braccio di un giradischi.
Secondo il Corriere, gli eredi di Battisti sarebbero già al lavoro per una controffensiva legale, ma i fan delle pagine web dedicate al cantante si augurano un’apertura verso le piattaforme online. In fondo il mondo sta cambiando, prendiamola così “non possiamo farne un dramma”.