«Il Paese alza orgogliosamente la testa». Kyriakos Mitsotakis giura così da primo ministro di una Grecia che si affida al centrodestra di Nea Demokratia. Il partito che guida ha ottenuto il 39,7 per cento dei voti (158 seggi), superando di circa 8 punti il partito di sinistra radicale Syriza (31,6%, 86 seggi) del primo ministro uscente, Alexis Tsipras, che sostiene di essere stato penalizzato da una politica economica impopolare mirata a risollevare le sorti della Grecia: «Abbiamo preso un Paese in bancarotta, lo lasciamo con il debito ridotto e 7 miliardi in cassa. Per arrivare qui abbiamo dovuto prendere decisioni che ci sono costate molto politicamente».
Il successo di Nuova Democrazia, un partito che guarda verso la destra populista, e del suo leader Mitsotakis conferma le previsioni, già anticipate dalla vittoria del partito di centrodestra nelle ultime elezioni europee e strettamente correlate a un programma economico che ha risollevato il bilancio, ma piegato la popolazione. Così quasi il 40% dei cittadini ha dato la propria fiducia a Mitsotakis e al suo programma fatto di meno tasse e salari più alti: «Abbiamo trionfato perché il Paese aveva voglia di chiudere un ciclo di crisi e di sofferenza – ha spiegato – E con il voto di oggi abbiamo ripreso il futuro nelle nostre mani». I suoi primi provvedimenti saranno lo sblocco delle privatizzazioni e la battaglia a Bruxelles sui vincoli di bilancio: «La nostra voce in Europa si sentirà chiara a forte» ha voluto ribadire prima di iniziare il mandato.
Syriza si consola di aver recuperato qualcosa rispetto alle europee e di essere il primo partito della sinistra in Europa: «Cambieremo Syriza in un movimento democratico con forti radici tra i lavoratori. Ora analizzeremo i nostri errori e poi saremo un’opposizione responsabile, ma molto attiva in Parlamento».
Oltre a Syriza ci saranno Kinal – una coalizione di centrosinistra arrivata terza con l’8,1 per cento dei voti – i comunisti del Kke (5,7%) e il piccolo partito dell’ex ministro dell’Economia Yanis Varoufakis, Mera25 (3,5%). È entrato in Parlamento anche Soluzione Greca, neo partito di destra nazionalista, il cui leader Kyriakos Velopoulos vuole alzare un muro di sei metri al confine con la Turchia per bloccare i migranti. Per un soffio non ha invece superato la soglia di sbarramento Alba Dorata, il partito neofascista che nel 2015 era arrivata quasi al 10%, assestandosi ieri al 2,9%.
IL PROFILO
Kyriakos Mitsotakis è nato ad Atene nel 1968. Ex banchiere, laureato ad Harvard, dai 6 mesi ai 6 anni ha abitato a Parigi dove la famiglia si è trasferita perché il padre non era ben visto dai militari al potere. È esponente di una delle più potenti e ricche famiglie della Grecia: 25 anni fa era stato il padre Costantino a guidare il Paese; la sorella Dora Bakogianni è stata invece ministro degli Esteri e prima donna eletta sindaco ad Atene; mentre a maggio il nipote Kastos Bakogianni è stato eletto primo cittadino della capitale. Ma Kyriakos Mitsotakis accusato di familismo è stato chiaro: «Non farò ministri i miei familiari».