È morto all’età di 88 anni Ugo Gregoretti. Regista, attore ma anche giornalista, autore televisivo e drammaturgo. Si è spento oggi nella sua casa a Roma. Il Presidente della Repubblica lo aveva nominato Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito e Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Ha dedicato tutta la sua vita al racconto, per parole e per immagini, attraverso il piccolo e il grande schermo.
"Perché ho girato così pochi film? C'è un motivo. Per molti ero un miserabile rospo che usciva dal pantano maleodorante delle disprezzatissima tv, osando fare un salto nell'Olimpo del cinema".
Addio al regista, drammaturgo e sceneggiatore #UgoGregoretti, aveva 88 anni.#5luglio pic.twitter.com/L5qzm6514T
— Punto Lettura (@Antonio79B) July 5, 2019
La sua carriera è iniziata in Rai nel 1953 e fin da subito ha lavorato come autore di servizi televisivi, realizzando inchieste per le rubriche di costume Semaforo e Controfagotto oltre al documentario La Sicilia del Gattopardo, con il quale aveva vinto il Prix Italia, il premio giornalistico “Ilaria Alpi” e il Nastro d’argento alla carriera. Con le sue opere parodistiche (Romanzo popolare italiano e Uova fatali) ha narrato l’Italia popolare, quella meno nota, utilizzando il suo inequivocabile e pungente linguaggio. L’esordio nel cinema è datato 1962 con la pellicola I nuovi angeli, un film a puntate realizzato con attori non professionisti che attraversavano l’Italia per descrivere i modi di vivere dei giovani nelle diverse realtà della penisola. In seguito si cimenta per la prima volta con la satira fantascientifica con Omicron oltre ad un nuovo reportage Apollon, una fabbrica occupata. Con l’avvento del nuovo millennio è autore di Lezioni di design, una trasmissione che presentava le opere dei designer italiani narrando le storie di uomini e oggetti. Il suo ultimo lavoro, Io il tubo e la pizza, è del 2017.
Gregoretti si era calato anche nei panni dell’attore in Amore mio aiutami e Il comune senso del pudore di Alberto Sordi, nel 1974 in C’eravamo tanto amati di Ettore Scola e La fine del gioco di Gianni Amelio. Da eccellente artista poliedrico aveva sperimentato anche la regia teatrale e operistica, mettendo in scena L’italiana in Algeri e una rivisitazione dantesca dal titolo Purgatorio 98. È stato direttore del Teatro Stabile di Torino per quattro anni e ha curato per un decennio la rassegna teatrale Benevento città spettacolo, da lui fondata. Da sottolineare anche la sua presidenza dell’Accademia Nazionale di Arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e più recentemente dell’Anac, l’Associazione Nazionale degli Autori Cinematografici.
#UgoGregoretti, «Un uomo di grande ironia, visione e raro spirito di osservazione che ci lascia in eredità una produzione culturale variegata e di enorme valore». Il cordoglio del @Pres_Casellati https://t.co/rp42vHA5Jc pic.twitter.com/sypSu9TjPM
— Senato Repubblica (@SenatoStampa) July 5, 2019