Nel mese di giugno ancora giù la fiducia di consumatori e imprese. E’ quanto emerge dai dati Istat che rileva un calo di tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori: il clima economico passa da 125,5 a 120,9; il clima personale scende da 107,4 a 105,6 e il clima corrente registra una discesa da 109,6 a 107,6.
I dati sono elaborati sulla base di nove domande ritenute maggiormente idonee per
valutare l’ottimismo-pessimismo dei consumatori. I risultati sono aggregati con una media aritmetica. Il risultato è poi riportato a indice e destagionalizzato, ovvero filtrato con i dati delle variazioni e delle specificità temporali.
Per quanto riguarda le imprese, l’indice di fiducia registra una flessione nel comparto manifatturiero e nelle costruzioni (l’indice cala, rispettivamente, da 101,9 a 100,8 e da 144,3 a 140,9); nei servizi il dato scende in modo più contenuto (da 99,3 a 98,9) mentre nel commercio al dettaglio sale da 102,7 a 104,7. Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nell’industria manifatturiera si rileva un peggioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese sulla produzione.
Nel settore dei servizi c’è un peggioramento dei giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari; le attese sugli ordini sono in aumento. Nel commercio al dettaglio, l’incremento dell’indice e’ dovuto al miglioramento dei giudizi e, soprattutto, a quello delle attese sulle vendite, diffuso sia alla grande distribuzione sia a quella tradizionale. Il saldo dei giudizi sul livello delle giacenze diminuisce.