Come sono andate le elezioni europee nei vari stati dell’Unione? Domanda lecite, che al momento trova risposta solamente nelle proiezioni e nei dati provvisori forniti dal sito del Parlamento europeo. Non ci sono ancora, infatti, i dati reali. Certo, le previsioni e le stime sono oramai davvero vicine a quella che sarà la composizione ufficiale dell’assemblea legislativa Ue, ma non sono ancora i risultati finali.
Un fatto insolito, considerando che lo spoglio ha avuto inizio dalle 23 di domenica 26 maggio, ultima giornata possibile per il voto europeo. Alcuni paesi erano andati alle urne precedentemente, come la Gran Bretagna e i Paesi Bassi, o ancora l’Irlanda, ma bisogna attendere che tutti gli stati abbiano terminato le operazioni di voto (quest’anno è stata l’Italia, con le urne aperte fino alle 23, a far attendere pazientemente gli altri paesi).
Come evidenziato dallo screen sul sito del Parlamento europeo, solo quindici paesi hanno comunicato i risultati finali. Gli altri sono ancora segnati come “risultati provvisori”, alcuni dei quali aggiornati a poche ore dall’inizio dello spoglio. L’Irlanda addirittura ha reso disponibili solo le stime sul voto. Anche l’Italia è inserita nell’elenco degli Stati in balia dei risultati parziali, ma il Viminale del Bel Paese ha comunicato i risultati finali già lunedì 27 maggio.
Che sia, quindi, un problema legato alla difficoltà di comunicare i dati stato per stato? O ancora una grave dimenticanza dei singoli governi, così presi dall’esito delle elezioni (positivo o negativo che sia) da farsi scivolare dalla mente l’urgenza di far pervenire al Parlamento europeo i risultati finali? Quale che sia il motivo, rimane un mistero come sia possibile che un organo così gerarchizzato, e che fonda parte della propria serietà sulla capacità di comunicare in modo preciso e puntuale, a oltre 72 ore dalla fine dello spoglio non abbia ancora reso noti i risultati finali delle elezioni.