In una nota ufficiale, il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, ha annunciato l’arresto di un ragazzo di 24 anni, sospettato di aver posizionato l’ordigno che il 24 maggio ha causato il ferimento di 13 persone, a Lione. Grazie alle telecamere è stato ricostruito l’itinerario in bicicletta dell’uomo che ha depositato il sacchetto di carta con la bomba, poco prima dell’esplosione alle 17.30, davanti a una panetteria.
Inizialmente le ricerche si erano concentrate nei confronti di un uomo fra i 30 e i 35 anni, che avrebbe agito con il volto coperto e una maglia nera, indossando dei bermuda. Le telecamere lo avrebbero ripreso depositare una borsa davanti alla panetteria di Rue Victor Hugo, quando erano circa le 13.30. Secondo quanto riportato da Le Figaro, l’uomo fermato non era noto alle forze dell’ordine. Il fermo del ragazzo, inoltre, è il risultato di un «lavoro di controllo incrociato svolto su reperti sul campo, videosorveglianza e lavoro di polizia effettuato su un Dna».
L’indagine è stata affidata alla procura antiterrorismo di Parigi, dopo che i rilievi del posto hanno confermato che l’ordigno utilizzato è risultato essere il “madre di Satana”, rinvenuto fra l’altro per le cinture esplosive degli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi. Le tracce di perossido di acetone (Tatp) hanno fatto scattare l’allarme, visto che si tratta dell’elemento chimico usato come esplosivo in molti attentati rivendicati dallo Stato Islamico. Fonti degli inquirenti riferiscono anche che è stato isolato un Dna fra i resti dell’ordigno di Lione, ma al momento non è chiaro se si tratti dell’attentatore.