Firenze prova a salvare i Moai. Dal capoluogo toscano arriva un progetto per proteggere le celebri sculture dell’Isola di Pasqua, che rischiano di deteriorarsi a causa dell’azione di muschi e licheni che ne erodono la superficie.
Lo studio è stato condotto dall’Istituto Lorenzo de’ Medici, l’università per stranieri di Firenze: il progetto è stato presentato al ministro delle culture, dell’arte e del patrimonio del Cile, Consuelo Valdés Chadwick, che si trovava in visita all’ateneo fiorentino nella giornata di lunedì 12 maggio.
Al ministro sono stati mostrati i risultati ottenuti grazie a un primo progetto pilota di restauro delle statue, intrapreso sette anni fa sotto la guida di Lorenzo Casamenti, restauratore e docente dell’università: quest’ultimo, in collaborazione con l’Università di Santiago, avrebbe fatto analizzare in Italia i licheni che ricoprono i Moai.
«Abbiamo ritenuto che la pietra di queste opere uniche al mondo fosse gravemente danneggiata dai licheni e, fatta la diagnosi, abbiamo attivato la terapia su quattro delle 1.042 statue presenti sull’Isola», ha spiegato il docente. «In gruppi, gli studenti dell’istituto hanno partecipato a workshop sull’isola e hanno rimosso i licheni con sostanze chimiche e con bastoncini di legno, applicando in seguito un consolidante. Dal mio sopralluogo, fatto il mese scorso, risulta che il lavoro ha portato i suoi frutti: i Moai trattati sono in perfette condizioni, ma ci sono altre 50-60 statue che hanno urgente bisogno del trattamento», ha aggiunto.
Il nuovo progetto potrebbe prendere il via già a settembre con l’appoggio del ministro, che dovrebbe portarlo all’attenzione dell’amministrazione del Parco Nazionale Rapa Nui. «Il nostro intervento è assolutamente gratuito, l’intento è soprattutto quello di formare dei restauratori del luogo che possano continuare il trattamento di conservazione della pietra Toba – ha continuato Casamenti – con competenza e con l’attenzione che merita tutto il Parco Nazionale Rapa Nui, dichiarato Patrimonio dell’Umanità».
Il ministro si è detto soddisfatto dell’esito dell’incontro e ha promesso che spingerà per un rapporto più solido tra il governo del Cile e l’istituto toscano, così da dare continuità al progetto di restauro.