Nuovo blitz dei carabinieri contro i Casamonica, 22 arresti

Misterbianco

Ventidue persone, tra cui alcuni appartenenti al clan criminale dei Casamonica, sono state arrestate questa mattina all’alba durante un blitz dei Carabinieri.  L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga.

L’indagine, coordinata dalla Dda della procura della Capitale, è partita nel 2017 grazie all’attività di pedinamenti che ha consentito di accertare come nei quartieri romani di Porta Furba e Quadrato ci fosse la vera base operativa dello spaccio del clan rom. Di oltre 100mila euro al mese la stima del giro di affari.

Gli arresti di oggi però non sono circoscritti nella sola Roma ma anche a Trapani, Foggia, Voghera, Paola, Nuoro e Tornimparte (provincia de L’Aquila). Tra le 22 persone destinatarie di misura cautelare, 21 andranno in carcere, mentre una persona finirà ai domiciliari.

L’organizzazione, diramata quindi in varie parti dell’Italia, oltre ai capi riconducibili ai Casamonica, era costituita da altri individui, tutti italiani, ai quali il clan aveva affidato ruoli e compiti ben precisi.

Immediata la reazione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «Droga e mafia, altri 22 arresti ai danni dei Casamonica, altro successo contro questi delinquenti. Grazie ai carabinieri e a chi difende gli italiani dalla droga e dalla violenza, andiamo avanti!» ha detto il leader della Lega.

Anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha commentato la notizia con entusiasmo: «Grazie a carabinieri e magistratura per l’operazione contro i Casamonica. I 22 arresti assestano un nuovo colpo al clan. Le istituzioni ci sono. #FuoriLaMafiaDaRoma #NonAbbassiamoLoSguardo» ha scritto su Twitter.

L’inchiesta che ha portato agli arresti di oggi è solo l’ultima in ordine di tempo. Il 15 aprile scorso un’altra operazione che aveva portato in manette 23 persone accusate di estorsioni, usura e spaccio di droga aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso. A novembre un maxi-blitz dei carabinieri aveva fatto sgomberare otto ville appartenenti al clan. A luglio invece operazione simile a quella di stamani, con l’arresto di 37 persone.

Niccolò Bellugi

Senese, laureato in Scienze Politiche. Da toscano capita che aspiri qualche consonante, ma sulla "c" ci tengo particolarmente: Niccolò, non Nicolò. La mia è una sfida: mascherare il mio dialetto originario per poter lavorare in televisione o radio. Magari parlando di Sport. Ma tutto sommato va bene anche un giornale, lì non ho cadenze di cui preoccuparmi.

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