Due uomini di 26 e 41 anni sono stati arrestati per la sparatoria avvenuta il 18 aprile scorso a Cinisello Balsamo. La custodia cautelare ai danni dei due rom di nazionalità italiana, emessa dal Gip del tribunale di Monza, è scattata in seguito all’accusa di tentato omicidio.
I due avevano inseguito una vettura, esplodendo diversi colpi di pistola contro una donna di 47 anni e la sua figlia 14enne, anch’esse di origini rom. Il movente dell’agguato è da ricercare nel rifiuto della giovane di sposare un ragazzo di 15 anni, parente dei due aggressori: il 41enne è infatti lo zio del promesso sposo, mentre il 26enne è suo cugino.
La vicenda è stata ricostruita dagli agenti del Commissariato di Polizia di Cinisello, che hanno seguito le indagini in collaborazione con i colleghi di Sesto San Giovanni. L’inseguimento in auto sarebbe stato preceduto da un violento litigio tra le due famiglie, in disaccordo sull’organizzazione delle nozze.
La lite sarebbe sfociata in un’aggressione fisica ai danni della ragazza e della madre che aveva tentato di proteggerla; successivamente il marito sarebbe riuscito a mettere in fuga i due assalitori e avrebbe tentato di accompagnare le due donne all’ospedale, prima dell’agguato in strada.
«Positivo l’arresto dei due uomini che hanno esploso i colpi. Quello che però emerge ancora una volta da questo episodio, è la difficoltà d’integrazione di gran parte dei nomadi presenti nel nostro territorio» ha commentato l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato. «È assurdo che nel 2019 si verifichino sparatorie per le strade dell’Hinterland milanese e matrimoni tra minori. Il tutto accade sempre in rigoroso silenzio: se qualcuno avesse sparato contro di loro, “apriti cielo”. Ma visto che si tratta di una sparatoria “fatta in casa”, nessuno dice niente».
«L’integrazione parte soprattutto dal rispetto delle regole. Invece, la vicenda del 18 aprile, come anche le precedenti che riguardano nomadi, evidenzia come questi, nella completa illegalità, facciano tutto ciò che vogliono indisturbati: dal possesso abusivo di armi, ai furti, alla ricettazione e ai matrimoni fra minori», ha concluso De Corato.