Maria Fida, figlia di Aldo Moro, fa un appello scritto a Papa Francesco per «interrompere il processo di beatificazione di mio padre». Una lettera che chiede «chiarezza» e attacca, spiegando come il «processo sia stato trasformato, da estranei alla vicenda, in una specie di guerra tra bande per appropriarsi della beatificazione stessa, strumentalizzandola a proprio favore». «Ci sono delle infiltrazioni anomale e ributtanti – continua – da parte di persone alle quali non interessa altro che il proprio tornaconto».
La lettera al Papa arriva alla vigilia dell’anniversario del ritrovamento del corpo dello statista in via Caetani: un anniversario che il 9 maggio prevede una cerimonia di commemorazione a cui parteciperanno il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, e le alte cariche dello Stato. «Mio padre è stato tradito, rapito, tenuto prigioniero ed ucciso sotto tortura. Dal 9 maggio di 41 anni fa è cominciato il “business” della morte e lo sciacallaggio continuativo per sfruttare il suo nome a fini indebiti – conclude Maria Fida Moro -. Regali, se può, a mio figlio Luca e a me una giornata di pace in mezzo alla straordinaria amarezza di una non vita. Che il signore la benedica. Mio padre, dal luogo luminoso in cui si trova ora, saprà come ringraziarla».