L’Israele, attraverso la radio militare Haaretz, ha annunciato la fine dello scontro con lancio di razzi, che per due giorni, si è combattuto sulla striscia di Gaza. La notizia è arrivata alle 7 ora locale e sarebbe una conferma di quella già arrivata in precedenza dalla televisione al-Aqsa di Hamas.
L’accordo indiretto tra Gaza e Israele è stato raggiunto grazie all’intervento dell’inviato dell‘Onu, Nickolay Mladenov, e che l’Organizzazione Internazionale e l’Egitto sono garanti della tregua.
Intanto, nel partito Likud del premier israeliano Benyamin Netanyahu, ci sono state dure critiche nei confronti del leader, che ha negoziato il cessate il fuoco con i palestinesi. L’ex ministro degli Interni, Gideon Saar, esponente di spicco del partito, ha scritto su Twitter: «Il cessate il fuoco, nelle circostanze in cui è stato raggiunto, è privo di successi per Israele. I confronti armati con Hamas a Gaza si stanno ripetendo a un ritmo crescente e le organizzazioni terroristiche si rafforzano. Il confronto con loro non è stato evitato, ma solo rinviato».
Netanyahu ha ribattuto alle critiche: «Negli ultimi giorni abbiamo colpito duramente Hamas e la Jihad islamica. Abbiamo attaccato 350 obiettivi, colpito dirigenti e membri delle organizzazioni terroristiche, abbiamo distrutto i grattacieli dei terroristi. Ma la campagna non è terminata occorrono pazienza e ponderatezza. L’obiettivo era e resta garantire calma e sicurezza per chi vive nel sud di Israele».
Durante gli scontri degli ultimi due giorni, la stima dei morti è di 25 palestinesi e 15 tra i miliziani israeliani. I feriti sono invece 170. Lo ha reso noto il ministero della Sanità locale.