A Denver, in Colorado, il liceo di Columbine è stato isolato assieme ad altre venti scuole, a causa di una «minaccia credibile». L’Fbi sta indagando al fianco della polizia locale. Secondo alcune indiscrezioni, le forze dell’ordine starebbero cercando una donna «armata e pericolosa», che corrisponderebbe alla descrizione della diciottenne Sol Pais, di cui sono state divulgate le fotografie. La ragazza sarebbe arrivata in Colorado la sera di lunedì 15 aprile e sarebbe l’autrice delle minacce nei confronti delle scuole di Denver.
Dopo un isolamento iniziale, gli istituti scolastici sono stati interessati da una misura di sicurezza più leggera che prevede la continuazione delle attività con il divieto di entrata e uscita dalla scuola. Le lezioni sono terminate all’orario prestabilito e gli studenti, come di consuetudine, sono stati mandati a casa. La polizia ha lanciato un messaggio su Twitter: «I ragazzi sono al sicuro», a cui ha aggiunto «gli agenti sono sul posto».
Nonostante le rassicurazioni, l’allerta rimane alta. La vicenda ha riportato alla memoria il 20 aprile 1999, data della strage della Columbine High School che ha shockato l’America. Quel giorno due studenti, Eric Harris e Dylan Klebolde, aprirono il fuoco causando 13 vittime e 24 feriti, poi si uccisero. Si è trattato di una delle più sanguinose stragi della storia americana.
È ripiombata, dunque, la paura sui preparativi e le commemorazioni per celebrare le vittime di quel giorno. Ad aumentare il timore anche il fatto che l’allarme sia scattato nel giorno del dodicesimo anniversario della strage di Virginia Tech, quando rimasero uccise 32 persone.
Lo scorso dicembre, inoltre, era scattato il panico in seguito a una chiamata anonima che annunciava una presunta bomba alla Columbine High School: fortunatamente la minaccia si era rivelata infondata. Alla luce di questi precedenti, dunque, le forze dell’ordine hanno risposto prontamente e con fermezza alla minaccia credibile delle ultime ore.