Zazzaroni: la mafia controlla le curve dei nostri stadi

«Si può giustificare tutto in nome del pallone?» – questa è la domanda con cui la giornalista del Corriere.it Amalia De Simone ha aperto l’incontro “Infiltrazioni della criminalità organizzata, tifoserie e copertura mediatica” il 4 aprile, durante il Festival Internazionale di Giornalismo a Perugia. In sala presenti l’ex giornalista di Report e attuale conduttore di Il posto giusto Federico Ruffo, il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni e (via Skype) il conduttore di Report Sigfrido Ranucci.

«La mafia è interessata a controllare e infiltrarsi nelle curve calcistiche per vari motivi – spiega il giornalista Federico Ruffo – Il primo è il consenso, il secondo il riciclaggio di denaro, reso possibile attraverso l’acquisizione di quote societarie delle squadre, senza fare tanto clamore. In ultimo lucrare sul giro di scommesse che ruota intorno ai risultati delle partite».

Il giornalista nel 2018 aveva firmato un’inchiesta sui rapporti tra la società sportiva Juventus e la ‘ndrangheta, per la quale ha subito un tentato incendio sul pianerottolo della sua casa ad Ostia. Le indagini di Ruffo sono iniziate nel 2016, quando il collaboratore della Juventus ed ex ultrà bianconero, Raffello Bucci, si suicidò, gettandosi da un viadotto a Fossano. Secondo il giornalista di Report però non si trattò di un suicidio, ma Bucci fu fatto fuori poiché divenne testimone chiave nel processo Alto Piemonte, in corso a Torino, sulle infiltrazioni della criminalità organizzata calabrese nella curva della Juve.

«Le mafie si inseriscono là dove ci sono soldi, ignoranza e un possibile consenso» – commenta il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni. «Le curve sono da sempre politicizzate, perché in Italia rappresentano non meno di 40mila voti. Un bacino appetibile soprattutto per la politica locale. E nel denunciare questa situazione i giornalisti sportivi sono spesso stati reticenti, perché i tifosi tendono a giustificare sempre la loro società calcistica, qualunque cosa essa faccia. Ecco quindi che i giornali sportivi non si sbilanciano né indagano su certi argomenti per non perdere, di fatto, i propri lettori».

Sofia Francioni e Francesco Li Volti

Sofia Francioni

Laureata in Lettere Moderne e cresciuta dentro la redazione della cronaca della Nazione di Firenze, vorrebbe diventare una cronista "sconosciuta e felice"

No Comments Yet

Leave a Reply