Agitava tra i passanti una katana dalla lama lunga e affilata, menando fendenti all’aria e minacciando con l’arma chiunque si avvicinasse: un uomo è stato arrestato in piazzale Ferrara a Milano, in zona Corvetto.
Zaino in spalla, jeans, maglietta bianca, scarpe da ginnastica e cappellino da baseball: il look dell’uomo era normalissimo, non fosse stato per il fodero impugnato in una mano e l’elsa della spada orientale stretta nell’altra; in seguito al suo arresto, è stato identificato come un extracomunitario con diversi precedenti penali a carico.
A fermarlo sono stati otto uomini della guardia di finanza, che nonostante qualche difficoltà sono riusciti a disarmarlo e immobilizzarlo. I militari, tutti facenti parte del gruppo pronto impiego di Milano, si trovavano nella zona per un’attività di controllo economico-finanziario del territorio, mirata a contrastare il traffico di stupefacenti: all’avvistamento dell’uomo – che transitava sul marciapiede con la katana in piena mostra – si sono affrettati a raggiungerlo e bloccarlo.
Il giovane nordafricano, visibilmente alterato, era intento a minacciare alcune persone con l’arma bianca, puntandola in particolare contro chi stava cercando di riprenderlo con lo smartphone. I finanzieri, che stavano perquisendo un altro ragazzo, sono stati allertati dalle sue grida e sono sopraggiunti.
L’uomo in un primo momento avrebbe tentato di dileguarsi e di nascondere la katana sotto a un’auto che sostava nei paraggi, dopo averla rinfoderata; davanti all’insistenza dei militari, però, avrebbe estratto una seconda arma – un coltello – scagliandosi contro di loro. I finanzieri a quel punto si sarebbero visti costretti ad impiegare le maniere forti per metterlo a terra. Le armi gli sono state sequestrate e l’uomo è stato trasportato in carcere, in attesa di un processo per direttissima.
L’episodio si è fortunatamente risolto senza feriti gravi: un’ambulanza è stata richiamata sul posto ma nessuno è stato portato in ospedale. Inevitabilmente, però, il fatto ha riportato alla memoria altri casi recenti di aggressioni pubbliche con armi bianche: quello del marzo dell’anno scorso, quando alla stazione di Villapizzone un capotreno era stato assalito a colpi di machete, rischiando di perdere un braccio; o ancora l’eclatante caso di Kabobo, il 34enne Ghanese che nel 2013 aveva ucciso tre passanti con un piccone.