Alle 9:30 di questa mattina, un raid aereo ha colpito l’ospedale rurale di Ritaf, a 100 kilometri da Saada, nel nord-ovest dello Yemen. La struttura era sostenuta da Save The Children.
L’impianto aveva aperto da solo mezz’ora e molti medici stavano raggiungendo il posto di lavoro. Sembra che il bombardamento abbia colpito un distributore di carburante a meno di 50 metri dall’edificio principale. Tra le vittime un operatore sanitario, un addetto alla sicurezza e quattro bambini.
L’APPELLO DI SAVE THE CHILDREN
Proprio Save The Children aveva denunciato nei giorni scorsi che nell’ultimo anno, ogni mese hanno perso la vita 37 bambini a causa delle bombe straniere. «Siamo scioccati e atterriti – scrive Helle Thorning-Schmidt, CEO di Save The Children International – Bambini innocenti e operatori sanitari hanno perso la vita in quello che sembra esser stato un attacco deliberato a un ospedale situato in un’area densamente popolata. Si tratta di una violazione delle leggi internazionali». «Lo Yemen è uno dei peggiori paesi al mondo dove essere bambini oggi. I minori hanno però il diritto di essere al sicuro nei loro ospedali. Dobbiamo fermare la guerra contro i più piccoli».
L’Organizzazione, che supporta l’ospedale colpito e sostiene i costi del suo staff, chiede l’immediata sospensione delle vendite di armi alle parti in conflitto nello Yemen, dove i bambini continuano ad essere uccisi e feriti. Chiede inoltre che vengano fatte pressioni sulle parti coinvolte nel conflitto per arrivare ad una risoluzione attraverso consultazioni e negoziazioni, al fine di fermare la violazione del diritto internazionale.