Allerta e leggero panico questa mattina, giovedì 21 marzo, in piazza Duomo a Milano. Un anonimo, verso le 9, ha chiamato il 112 per segnalare la presenza di una bomba vicino la cattedrale.
Immediatamente i carabinieri e due equipaggi delle Sos, Squadre Operative di Supporto, sono giunti sul posto per verificare la fonte e soprattutto controllare e monitorare la situazione.
Secondo i primi accertamenti l’allarme sarebbe infondato. La telefonata, forse opera di un mitomane che voleva fare uno scherzo di pessimo gusto, sta comunque impegnando le Forze dell’Ordine accorse in piazza, impegnate tuttora con tutti i controlli del caso.
I precedenti
Non è certo un periodo dei più tranquilli quello che stiamo vivendo. E quando si sente parlare di “bomba”, paura e panico si generano facilmente. Solo qualche giorno fa, il 9 marzo, per lo stesso motivo è stata evacuata l’Esselunga di Via Novara. Anche in quel caso si trattava però di un falso allarme generato da una segnalazione anonima fatta al 112, intorno alle 19.
Il 1° giugno scorso invece la linea rossa della metropolitana Milano è stata sospesa per circa un’ora tra le stazioni di Loreto e Turro a causa di uno sospetto zaino abbandonato sulla banchina della stazione di Pasteur che aveva allarmato le persone lì presenti.
Qualche mese prima altro allarme bomba sempre in metropolitana, sempre sulla linea rossa. Il 30 marzo 2018 la stazione di Sesto Fs 1° Maggio è rimasta chiusa circa 40 minuti per permettere di controllare dei sospettosi “bip” provenienti da un cestino. Gli artificieri hanno escluso la presenza di materiale esplosivo dall’innocuo dispositivo elettronico lasciato nel contenitore con alcuni giocattoli.
Altro esempio, più recente, il 12 dicembre 2018 quando, in stazione Centrale, il passeggero di un treno in arrivo dalla Svizzera ha segnalato al macchinista la presenza di un pacco bomba a bordo. In pochi minuti però gli agenti hanno accertato che si trattava di un falso allarme e hanno iniziato la “caccia all’uomo“. Il passeggero che aveva segnalato la bomba è stato individuato poco dopo grazie alle telecamere di video sorveglianza ed è stato portato negli uffici della polizia ferroviaria per rispondere di “procurato allarme” e “interruzione di pubblico servizio”.