Si è conclusa dopo cinque anni la latitanza di Antonio Prinno, 43 anni, elemento di vertice del clan camorristico dei Misso-Mazzarella, attivo nel centro storico di Napoli. È stato catturato dai carabinieri a Ourika, nei pressi di Marrakech, in seguito ad un’intensa attività investigativa e di servizi svolti in Marocco da parte del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Napoli e la Polizia locale, con il supporto del Servizio di Cooperazione Internazionale e dell’Esperto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga in Marocco.
Antonio Prinno era in fuga dalle autorità dal 2014 e aveva vissuto gli ultimi cinque anni spostandosi di continuo tra Marocco, Spagna e Gibilterra. Su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP di Napoli nel 2014, per omicidio in concorso aggravato da finalità mafiose ai danni del boss Ciro Russo, 27 anni, ucciso il 4 dicembre 2003 a Boscoreale in un agguato in cui rimase ferita anche la moglie. Dopo la cattura, Prinno è stato trasportato in un istituto penitenziario marocchino e attualmente si trova sotto stretta sorveglianza in attesa dell’estradizione in Italia.
In seguito all’operazione, è giunto tramite Twitter il consueto messaggio di sostegno da parte del Ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Arrestato in Marocco, dopo 5 anni di latitanza, il boss di un clan della camorra. Grazie alle nostre Forze dell’Ordine, questo è un regalo per tutti gli italiani e la conferma che non daremo nessuna tregua a chi commette reati e scappa all’estero». «È un bel segnale – ha poi sottolineato il leader della Lega – anche alla luce della mia recente visita a Napoli. Un camorrista a piede libero in meno è una splendida notizia per tutta la città».