Dopo Al Bano anche Toto Cotugno entra nella black list dell’Ucraina e viene definito come un “pericolo” per la sicurezza del Paese. Il ministero della Cultura ucraino aveva inserito il cantante di Cellino San Marco già a dicembre del 2018, insieme a Michele Placido. Al Bano nel 2014 aveva dichiarato: «Le sanzioni alla Russia? Inutili e dannose. Putin è un uomo che ha cambiato in meglio il Paese, poi se vuoi mantenere il potere ogni tanto devi usare il pugno di ferro in un guanto di velluto». Al termine di uno show a Mosca, nel quale era tornato a esibirsi con l’ex moglie Romina Power, Al Bano aveva spiegato: «Io sono stato in Urss, la Russia di oggi è diversissima, il cambiamento si vede. Putin poi ha bloccato la guerra in Siria dopo che il buon Obama voleva farla». Ora nella black list ucraina manca solo Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, che nel 2015 proprio con Al Bano e Toto Cutugno inviò al presidente russo un videomessaggio per il compleanno.
«Gli italiani si sono dimenticati di me» aveva affermato Toto Cotugno poche settimane fa durante il programma di Rai Uno “Ora o mai più”: per questo ultimamente i suoi tour sono sempre oltreconfine. Sono lontani gli anni in cui Toto Cotugno era libero di intonare «lasciatemi cantare con la chitarra in mano»; adesso potrà farlo in ogni parte del mondo, tranne che in Ucraina. Il cantante è atteso a Kiev il 23 marzo per un concerto. Ma i parlamentari si sono rivolti al capo dei servizi di sicurezza (Sbu) Vasily Gritsak perché venga tenuto lontano dal Paese. «Fa parte dell’associazione Amici di Putin e ha sostenuto l’annessione russa della Crimea» affermano i deputati ucraini. Viktor Romanyuk, uno dei parlamentari, ha confermato all’agenzia ANSA quanto riportato su un articolo apparso ieri su Economistua.com, una testata online pubblica. Nel documento inviato dai parlamentari all’Sbu l’autore del popolare brano “L’italiano” viene definito «un agente di appoggio della guerra della Russia in Ucraina».