A pochissimi giorni dall’inizio del settantesimo Mondiale di Formula 1 il mondo delle macchine piange la scomparsa di Charlie Whiting, storico direttore di gara dei Gran Premi di F1.
Whiting è stato stroncato da un’embolia polmonare a Melbourne, in Australia, luogo del canonico primo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Aveva 66 anni e dal 1997 ricopriva il ruolo di direttore di corsa, incarico che ha sempre svolto con grande mestiere e rigore. Charlie Whiting era colui che faceva applicare il regolamento in pista e si occupava di spiegare ai media decisioni e interpretazioni. Contribuiva a scrivere le norme di gara ed è stato anche colui che ha introdotto importanti innovazioni relative alla sicurezza: sua, per esempio, l’idea di Halo, l’aureola a protezione dei piloti inaugurata sulle vetture durante la stagione 2018. Era noto agli appassionati di Formula 1, soprattutto quelli televisivi, per essere la persona incaricata dell’accensione e dello spegnimento dei semafori per la partenza e dell’attivazione del regime di safety car a seguito degli incidenti.
Una scomparsa inaspettata, tanto è vero che mercoledì era giunto sulla pista di Melbourne e sembrava stare bene. Sebastian Vettel, primo pilota della Ferrari, ha detto: «avevamo fatto assieme un giro del circuito è incredibile che non ci sia più».
I messaggi di cordoglio sono arrivati da tutto il paddock e dalle principali personalità del mondo delle corse. «Lo conoscevo da sempre. Abbiamo lavorato insieme e poi siamo diventati amici, sono distrutto. È una perdita enorme», ha detto Ross Brawn, direttore sportivo della F1. «Charlie era un vero professionista e una persona splendida. Un lavoratore infaticabile che ha contribuito a rendere più sicura la F1. Era una colonna per questo sport, ci mancherà», gli ha invece reso omaggio Mattia Binotto, team principal della Ferrari.
«Era una figura centrale e inimitabile – lo ricorda così Jead Todt, presidente della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) –, Charlie era un grande direttore di gara che incarnava l’etica e i valori di questo sport. La F1 perde un amico, una persona carismatica e un “ambasciatore”. Tutti i pensieri vanno alla famiglia, ai suoi amici e a tutti gli appassionati della F1».