Un lungo tentativo di mediazione, alla fine fallito. Accuse reciproche, blocchi e minacce. E due uomini, entrambi poco più che 40enni, feriti. Questo è quanto accaduto in una serata decisamente movimentata a Carpiano, nel Milanese, teatro l’11 marzo di uno sciopero dei facchini della Dhl durante il quale alta è stata la tensione tra operai e forze dell’ordine.
Le immagini registrate durante i momenti di maggiore agitazione sembrano chiare: gli agenti, in assetto antisommossa, cercano di “sciogliere” il blocco degli operai, che restano fermi a terra – creando una sorta di catena umana tra di loro – e si oppongono.
È in questo momento che la “celere” tenta di fermare due tra i lavoratori più agitati, che saranno poi entrambi soccorsi dalle ambulanze del 118 – tre quelle intervenute – e trasportati all’ospedale di Melegnano, in condizioni comunque buone.
Il perché dello sciopero
«Lunedì si è deciso di scioperare in tutti i punti Dhl perché sono successe due cose che secondo noi sono gravi», dichiara Gino Orsini, delegato del sindacato Si Cobas Lavoratori Autorganizzati. «L’azienda infatti si rifiuta di firmare l’accordo Ferit», una sorta di stipula interna tra direzione e operai, che tra le altre cose prevede anche un premio di produzione per i dipendenti. «In più – spiega Orsini – sono state licenziate quattro persone dallo stabilimento di Cassano Magnago e quindi – conclude – bisognava reagire».