Obbligo di vaccino contro morbillo, parotite e rosolia. È quanto previsto dalla bozza del nuovo piano straordinario del Governo: la copertura sarà richiesta a tutti i nati tra il 1975 e il 2000 che desiderino accedere ai concorsi pubblici.
Il piano – preparato da un tavolo tecnico voluto dal ministro della Salute Giulia Grillo e coordinato dall’epidemiologo Vittorio Demicheli – verrà presentato l’11 marzo alla Commissione vaccini del ministero alla Salute e il successivo 14 marzo alla Conferenza Stato-Regioni, per l’approvazione definitiva.
La profilassi sarà necessaria per entrare nelle Forze dell’Ordine, nei Vigili del Fuoco e persino a tutti gli studenti che decidano di recarsi in Erasmus. L’iniziativa rientra nella strategia nazionale 2019-2023, che punta a debellare malattie infettive come appunto rosolia e morbillo.
Quest’ultimo è ancora endemico in Italia, con oltre 13mila casi osservati dall’inizio della sorveglianza nel 2013: circa la metà ha visto come protagonisti giovani adulti, tra i quali il virus circola più facilmente a causa dell’alto numero di non immunizzati.
Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco riportano che sarebbero già impegnati alla «verifica dello stato vaccinale al momento dei concorsi per le nuove assunzioni, individuando tra i criteri di esclusione l’assenza della vaccinazione trivalente morbillo-parotite-rosolia».
La stessa procedura verrà adottata dall’Ufficio per lo Sport e dalle varie federazioni sportive, al momento delle iscrizioni alle società e delle selezioni per le competizioni ufficiali: gli atleti privi di certificato vaccinale saranno esclusi dalle gare.
Anche l’Agenzia Nazionale Giovani – l’ente che attua il programma europeo Erasmus – ha aderito al piano voluto dal Ministero della Salute: i ragazzi privi della copertura trivalente non saranno ammessi. È inoltre prevista l’istituzione di corsi di vaccinologia a supporto della strategia.
L’obiettivo del Governo è ambizioso: una copertura del 100% per la popolazione tra i 19 e i 44 anni. Esclusi i soggetti già vaccinati e quelli che hanno già affrontato il decorso della malattia, si stima che il piano interesserà circa 2,5 milioni di persone in questa fascia d’età. I nati dopo il 2001 sono invece già soggetti ad attività di recupero vaccinale, grazie alla legge sull’obbligo approvata nel 2017.