Il cardinale George Pell, 77 anni, è stato giudicato colpevole da un tribunale in Australia. Il verdetto unanime dei 12 membri della giuria della County Court dello stato di Victoria è stato emesso l’11 dicembre dopo oltre due giorni di deliberazione, ma è stato reso pubblico solo il 26 febbraio 2019. Pell è il principale consigliere finanziario di Papa Francesco ed è ministro dell’Economia della Città del Vaticano. L’accusa è di abusi sessuali su due ragazzini di 13 anni e rischia fino a 50 anni di carcere. I due giovani, che sarebbero stati molestati dal cardinale, erano membri del coro della cattedrale di San Patrizio a Melbourne nel 1996. L’abuso sarebbe avvenuto dopo che i due avevano servito la messa. All’epoca dei fatti, Pell aveva 55 anni. La giuria ha inoltre accusato l’uomo di aver aggredito «in modo indecente» uno dei ragazzi in un corridoio più di un mese dopo.
Il cardinale continua a dichiararsi innocente e, per questo motivo, il suo avvocato prevede di ricorrere in appello. «Per garantire il corso della giustizia – fa sapere la Santa Sede – il Santo Padre ha confermato le misure cautelari già disposte nei confronti del cardinale Pell dall’ordinario del luogo al suo rientro in Australia, ossia che, in attesa dell’accertamento definitivo dei fatti,al cardinale Pell sarà proibito in via cautelativa l’esercizio pubblico del ministero e come di norma il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età».
«Una notizia dolorosa, che siamo ben consapevoli ha scioccato moltissime persone non soltanto in Australia. Come già affermato in altre occasioni, ribadiamo il massimo rispetto per le autorità giudiziarie australiane. In nome di questo rispetto, attendiamo ora l’esito del processo d’appello, ricordando che il cardinale Pell ha ribadito la sua innocenza e ha il diritto di difendersi fino all’ultimo grado», ha dichiarato il direttore della Santa stampa vaticana, Alessandro Gisotti.