A poco più di una settimana dal processo più importante nella storia della lotta al narcotraffico, che ha visto “El Chapo”, re mondiale della droga, essere riconosciuto colpevole di dieci capi di imputazione, potrebbe arrivare un altro duro colpo al cartello messicano di Sinaloa e a Joaquin Guzman stesso.
Stando a quanto riportato dall’emittente americana CNN – e confermato anche da media messicani – nel mirino della giustizia statunitense sarebbero finiti due dei 18 figli del “Chapo”, accusati dalla magistratura a stelle e strisce di traffico di droga. Si tratta di Joaquín Guzmán López, detto “El Güero” (“il biondo”, 34 anni) e Ovidio Guzmán López, alias “El Ratón” (“il topo”, 28 anni). I due dovranno rispondere di contrabbando di cocaina, cannabis e cristalli di metanfetamina negli Stati Uniti tra il 2008 e il 2018. Entrambi sono considerati membri del cartello di Sinaloa co-fondato dal padre e si trovano attualmente in Messico.
Quest’indagine potrebbe rappresentare la fine della speranza del “Chapo” di guidare l’organizzazione anche da dietro le sbarre, come aveva già fatto in passato, favorito anche dalla corruzione diffusa nelle carceri messicane. Dopo il processo di New York, infatti, Joaquin Guzman rimarrà detenuto negli Stati Uniti, dove inverosimilmente potrà ripetersi in una delle sue tanto geniali quanto acrobatiche evasioni (nel 2001 si nascose dentro un carrello della lavanderia, mentre nel 2015 fuggì attraverso un tunnel scavato sotto il piatto doccia della sua cella). E adesso, si è aggiunto pure l’inseguimento della magistratura americana nei confronti dei due eredi, il tramite più affidabile e sicuro tra il “Chapo”, il suo patrimonio da 14 miliardi di dollari e il resto del cartello di Sinaloa.
La sentenza per Joaquin Guzman arriverà solamente a giugno anche se, a meno di clamorose sorprese, “El Chapo” verrà condannato all’ergastolo. Tra i dieci capi di accusa per i quali è stato giudicato colpevole ci sono: associazione a delinquere nell’ambito della criminalità organizzata, traffico di droga, riciclaggio di denaro sporco, uso e traffico di armi da fuoco.