La tregua in attesa della tempesta. Oggi in Sardegna non sono previste nuove manifestazioni per il crollo del prezzo del latte scivolato a meno di 60 centesimi al litro, ma i 72 centesimi, proposti a margine del tavolo Istituzionale tra il Governatore Francesco Pigliaru e il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, non soddisfano gli allevatori, sempre determinati a raggiungere una retribuzione di un euro al litro. Il leader del movimento dei Pastori sardi Felice Floris parla di «Una proposta irricevibile che rappresenta un passo indietro rispetto ad un anno fa, quando si parlava di un prezzo medio di 85 centesimi».
Il Governo e la Regione hanno inoltre stanziato un totale di 50 milioni di euro per smaltire le eccedenze di Pecorino Romano attualmente presenti in Italia, si parla all’incirca di 670 quintali. Anche questa viene considerata dagli attivisti una misura tampone, una soluzione debole e destinata a non risolvere il problema sul lungo periodo.
Come detto, non sono state organizzate nuove manifestazioni, ma ieri nell’oristanese è stata assaltata un’autocisterna contenente migliaia di litri di latte: altro latte versato per terra e nuovi video di protesta che rimbalzano sui social. I pastori chiedono degli interventi strutturali volti a garantire un integrità lavorativa duratura e integrata da un guadagno dignitoso. Garanzie pretese anche da Coldiretti, pronta a mettere nero su bianco una clausola che assicuri di raggiungere l’obiettivo di un euro al litro pagato ai pastori dagli industriali.
In questi giorni il ministro dell’Interno Matteo Salvini si trova proprio in Sardegna per la Campagna elettorale in vista delle regionali del 24 febbraio. Al suo arrivo sull’Isola, interrogato sulla questione ha dichiarato: «Ci stiamo avvicinando, siamo partiti da 60 centesimi al litro poi 65, 70 e 72. Ci siamo visti a Roma quando ho convocato l’Assemblea al Viminale». Per il 21 febbraio è confermato il tavolo per la filiera convocato dal ministro Centinaio, nel frattempo è stato smobilitato il presidio di protesta a Thiesi, in provincia di Sassari, davanti ad uno dei più grandi caseifici dell’Isola.