Charlotte Rampling riceve l’Orso d’oro al Festival di Berlino

Ieri sera Charlotte Rampling, 73 anni, ha ricevuto l’Orso d’oro alla carriera, il prestigioso premio assegnato dalla giuria internazionale del Festival di Berlino. In una conferenza stampa alla Berlinale ha riportato alcuni frammenti della sua lunga esperienza sui set di registi che hanno fatto la storia del cinema. Non mancano numerosi riferimenti al cinema italiano: l’attrice britannica ha esordito con Luchino Visconti, per La Caduta degli Dei, nel 1969. «Cercava donne che gli ricordassero sua madre e scelse me», ha spiegato.

La Rampling è diventata una stella internazionale con Il portiere di notte di Liliana Cavani, nel 1963. Non osa però parlare in italiano: «è vero che conosco l’italiano, ma non abbastanza da poter esprimere qualcosa di importante»

Charlotte Rampling, 1978

Interrogata su attori e registi incontrati sul set, ha raccontato ad esempio che Paul Newman, «diversamente da quel che si penserebbe per la sua forte presenza scenica, era un uomo sensibile, molto riservato». Con Francois Ozon, regista francese che le ha chiesto di fare più di un film, a partire da Sotto la sabbia nel 2000 e Swimming Pool nel 2003, «si è creato subito un legame. All’inizio lui era molto giovane, io ero già sopra i 50, lui aveva 32 anni. E cercava in me proprio l’esperienza di una donna della mia età». Qualcuno le ha chiesto di Adriano Celentano (Yuppi du, 1974), e l’attrice ha sorriso, descrivendolo come «un selvaggio, un mattacchione». L’attrice ha alle spalle una carriera internazionale, affrontata in diverse lingue, ha spiegato di sentirsi «più a casa in Europa», ma afferma anche di essersi «divertita a New York», riferendosi a Stardust Memories, il film condotto da Woody Allen (1980).

Charlotte ha infine parlato del suo metodo di lavoro: «non direi di averne uno. Nel rapporto con i personaggi sono molto istintiva. Vengono fuori dalla sceneggiatura, poi ci si devono mettere i propri sentimenti, questo è recitare. È una combinazione, fra se stessi e il carattere che si interpreta. Io non sono Hannah, ma devo capire cosa prova Hannah, elaborare il suo dolore», spiega ricordando il lavoro con Andrea Pallaoro (Hannah, 2017). Premiata con un Orso d’argento nel 2015 per il ruolo in 45 anni, di Andrew Haigh, l’attrice ha affermato di essere contenta di avere anche questo nuovo prestigioso riconoscimento.

 

Eleonora Fraschini

Giornalista pubblicista e praticante, appassionata di fotografia, politica e ambiente. Nata sulle sponde del lago ma milanese nel cuore.

No Comments Yet

Leave a Reply