Dopo aver parlato di Modugno e dei Placebo, di Tenco e di Nilla Pizzi, è il momento di affrontare i due temi che raccolgono le curiosità più interessanti e stravaganti del Festival di Sanremo: Pippo Baudo e il playback.
L’ESIBIZIONE INTERROTTA DI LOUIS ARMSTRONG (1968)
Una costante dei momenti storici di Sanremo è sicuramente Pippo Baudo. Il celebre presentatore vanta il record di conduzioni al Festival (13) e probabilmente anche quello per essere stato protagonista del maggior numero di eventi singolari e bizzarri. Il primo avvenne nel 1968 con l’ospite d’onore Louis Armstong. Il celebre trombettista – convinto di doversi esibire per almeno tre quarti d’ora, considerato l’ingente cachet percepito – scambiò il palco per una jam session e, nonostante stesse esaltando il pubblico, Baudo fu costretto ad interromperlo per esigenze della programmazione. Lo stesso Armstrong avrebbe successivamente dichiarato che era stato pagato troppo per una sola canzone.
IL BIS DI WHITNEY HOUSTON (1987)
Pippo Baudo fu anche protagonista di un momento unico nella storia di Sanremo: il bis di un artista. Accadde nel 1987 e non si trattò di una ripetizione del brano di uno dei cantanti in gara, bensì di quello di un’artista internazionale: Whitney Houston. Vedendo il pubblico in visibilio, ed emozionato dalla performance, Baudo chiese a “The Voice” di cantare nuovamente la sua “All at once”.
Inoltre, durante l’ultima serata, il conduttore decise di interrompere la kermesse per dare la notizia della morte di Claudio Villa, il “Reuccio” di Sanremo, che con le sue quattro vittorie detiene (insieme a Modugno) il record di vittorie nella competizione. Questo fatto scatenò le ire del TG1, che nella sua edizione notturna aveva intenzione di dare la notizia per primo.
La 37° edizione del Festival fu anche la prima i cui ascolti vennero rilevati dall’auditel e risulta, ad oggi, la più vista di sempre.
“CAVALLO PAZZO” (1992)
Le ultime quattro curiosità che riguardano conduzioni di Pippo Baudo hanno poco a che fare con le esibizioni canore. Durante la prima serata dell’edizione del 1992, protagonista assoluto fu “Cavallo Pazzo”, all’anagrafe Mario Appignani, noto disturbatore seriale di eventi pubblici, con il quale Baudo aveva già avuto a che fare alcuni mesi prima quando era alla conduzione della 48° Mostra del Cinema di Venezia. Cavallo Pazzo irruppe sul palco dell’Ariston gridando «questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali», per poi essere immediatamente bloccato e trascinato via dalla sicurezza. Tale pronostico non si sarebbe poi avverato, in quanto il brano di Leali si piazzò solamente nono posto della classifica finale. Appignani avrebbe in seguito dichiarato che la sua entrata era stata commissionata dalla stessa Rai, che però alla fine si sarebbe rifiutata di pagarlo per l’episodio.
LA MINACCIA DI SUICIDIO DI PINO PAGANO (1995)
Nel 1995, Pippo Baudo non fu solo spettatore di un episodio tragi-comico, ma ne divenne assoluto protagonista. Ad un certo punto della gara, un certo Pino Pagano si sporse dalla galleria del teatro Ariston, minacciando in diretta di volersi suicidare lanciandosi giù dalla balconata. Di fronte a questo fuoriprogramma, Baudo non si lasciò prendere dal panico, ma da conduttore ormai navigato decise di intervenire in prima persona. Salì in galleria e, con tanto di abbracci, baci e parole di conforto, riuscì a convincere l’uomo a non buttarsi, ricevendo l’ovazione del pubblico. Nei giorni successivi in molti sostennero che si trattasse di una messinscena, una tesi ribadita anni dopo anche dallo stesso Pino Pagano, anche se Baudo e la Rai hanno sempre negato.
LA CADUTA DI MICHELLE HUNZIKER (2007)
Nella conduzione del Festival di Sanremo del 2007, Baudo non dovette assistere a intromissioni o azioni di personaggi eccentrici e squilibrati, veri o falsi che fossero. Tuttavia, fu testimone di uno dei tanti momenti di imbarazzo che hanno coinvolto le vallette in sessantanove edizioni di Festival. In quell’anno la sfortunata protagonista dell’episodio fu Michelle Hunziker, alla sua prima co-conduzione di Sanremo, che scivolò in maniera piuttosto goffa ai piedi della celebre scalinata, con un prontissimo Pippo Baudo che accorse subito in suo aiuto. L’episodio suscitò talmente tanta ilarità che nel 2018, alla seconda conduzione della Hunziker, i bookmakers permisero di scommettere su un’altra caduta della bella svizzera.
IL RECORD NEGATIVO (2008)
Nonostante Pippo Baudo vanti a Sanremo numerosi record dei quali potersi vantare, va segnalato che è stato anche protagonista di un primato assolutamente negativo per il Festival. L’edizione del 2008, anno della sua ultima conduzione, fu infatti la meno vista di sempre, con solo il 35,64% di share e il superamento negli ascolti di Mediaset (con “I Cesaroni”) nei confronti della Rai nella serata di venerdì.
IL PLAYBACK
Ad inizio anni ’80, la direzione artistica di Sanremo impose a tutti i cantanti di esibirsi in “playback”. Questo fatto fu dovuto alla pressione delle principali case discografiche, le quali insistettero affinché sul palco dell’Ariston i loro artisti riproducessero i loro brani senza cantare, in quanto per la maggior parte di loro la versione dal vivo non sarebbe mai risultata efficace come la traccia registrata. L’orchestra era già sparita nel 1976, ma la “finzione” dilagò nel decennio successivo e perfino gli ospiti erano obbligati a seguire questa regola. Tuttavia, durante gli anni del playback non mancarono episodi tanto esilaranti quanto controversi.
VASCO ROSSI (1983)
Chi se non Vasco Rossi poteva svelare definitivamente il meccanismo di finzione delle esibizioni di Sanremo? Il rocker nel 1983 stava inaugurando la sua scalata verso l’Olimpo della musica italiana e all’edizione di quell’anno si presento con “Vita spericolata”, divenuta poi una delle sue canzoni più famose nonostante il pessimo piazzamento in gara (penultimo posto). Infastidito dal fatto di dover recitare la parte del pupazzo sul palco, “Blasco” lasciò il palco prima del termine della canzone, facendo che la sua voce continuasse a risuonare senza che nessuno fosse al microfono.
I QUEEN (1984)
Nel 1984 – con l’onnipresente Pippo Baudo a fare da conduttore – fu il turno dei Queen. Anche Freddy Mercury, come Vasco Rossi, rimase stizzito dall’assurda e ferrea norma del Festival, tanto che durante la riproduzione di “Radio Gaga”, il leader dei Queen allontanò spesso il microfono dalla sua bocca con gli altri componenti della band che suonavano controtempo per manifestare al pubblico il loro dissenso.
I DURAN DURAN (1985)
Il 1985 fu l’ultimo anno del playback vocale e dell’ultimo episodio bizzarro per quel che riguarda questo ambiguo capitolo del Festival. Protagonisti questa volta furono i Duran Duran, con un Simon Lebon infortunato al piede che perse il microfono durante l’esibizione, continuando magicamente a cantare.
CLAUDIO BAGLIONI (1985)
A cambiare le cose, tuttavia, fu Claudio Baglioni (attuale conduttore e direttore artistico di Sanremo), che nel 1985 fu chiamato sul palco a ritirare il premio assegnatogli dal pubblico di “Fantastico 5”, che aveva votato “Questo piccolo grande amore” come canzone d’amore del secolo. Baglioni ripropose il suo brano dal vivo solo con l’ausilio del pianoforte e risultò dunque l’unico cantante di quell’edizioni ad esibirsi senza playback. La sua performance convinse la direzione artistica ad eliminare il playback vocale dalla competizione, lasciandolo solo per le basi musicali fino al 1990, anno in cui fu reintrodotta l’orchestra in modo permanente.
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