Rapporto Unhcr: ogni giorno sei migranti muoiono nel Mediterraneo

La rotta del Mediterraneo che collega il Nord Africa all’Europa è diventata per i migranti una delle più rischiose al mondo. È quanto emerge dal report Viaggi disperati, pubblicato oggi dall’Unhcr, l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite. Coloro che hanno cercato di raggiungere l’Europa via mare hanno perso la vita a un ritmo allarmante nel 2018: una media di 6 morti al giorno.

La situazione, secondo l’Unhcr, è stata causata dalla scarsa capacità di ricerca e soccorso e dai cambiamenti nelle politiche di alcuni Stati europei. Allo stesso tempo la guardia costiera libica ha intensificato le sue operazioni, con il risultato che l’85% di chi parte viene riportato in Libia e rinchiuso nei centri di detenzione, dove i detenuti versano in condizioni disumane. Senza radicali cambiamenti, è ragionevole aspettarsi che questa tendenza continui anche nel 2019.

Nonostante il numero totale di morti nel Mediterraneo centrale si sia ridotto a meno della metà nel 2018 rispetto all’anno precedente, in base al numero di arrivi, il tasso di mortalità è considerevolmente aumentato, passando da un decesso ogni 38 arrivi nel 2017 a uno ogni 14 nello scorso anno. Sono circa 2.275 le persone morte o scomparse in mare nel 2018, nonostante il significativo calo del numero degli arrivi. In totale, infatti, 139.300 rifugiati e immigrati sono arrivati ​​in Europa, il più basso in cinque anni.

«Salvare vite in mare non è un’opzione, né una questione politica, ma un imperativo primordiale», ha affermato Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati «Possiamo porre fine a queste tragedie avendo il coraggio e l’ambizione di guardare oltre la prossima nave e adottare un approccio a lungo termine basato sulla cooperazione e focalizzato sulla vita e la dignità umana».

Il rapporto descrive inoltre come i cambiamenti nelle politiche di alcuni Stati europei abbiano portato a numerosi incidenti in cui un gran numero di persone sono state bloccate in mare per giorni e giorni, in attesa di un’autorizzazione per sbarcare.

Una tendenza che, secondo Grandi, è destinata a proseguire anche quest’anno, in assenza di risposte alle principali cause dei movimenti migratori, quali le sistematiche violazioni dei diritti umani, i conflitti e la povertà.

 

 

Eleonora Fraschini

Giornalista pubblicista e praticante, appassionata di fotografia, politica e ambiente. Nata sulle sponde del lago ma milanese nel cuore.

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