Ha studiato nel Regno Unito, è membro del consiglio della Fifa ed è dal 15 gennaio scorso il sultano del Pahang. Parliamo di Abdullah Ri’ayatuddin al-Mustafa Billah Shah, di 59 anni, il nuovo re nominato in Malaysia. Il “vincitore” della corona è salito sul trono dopo l’incontro tenuto ieri nel Palazzo nazionale tra i membri della Conferenza dei governanti, ovvero l’organo composto dai sovrani dei nove stati malesi monarchici e dai governatori degli altri quattro stati. Abdullah procederà al giuramento il prossimo 31 gennaio.
Come stabilito dalla Costituzione del Paese, solo i sovrani dei nove stati possono eleggere il Yang di-Pertuan Agong, ovvero il re supremo, mentre i restanti hanno solo un ruolo rappresentativo. Alla Conferenza dei Regnanti erano presenti tutti i rappresentati con il sangue blu, eccetto Muhammed V, di 49 anni, sultano di Kelenta e predecessore di Abdullah. Quest’ultimo ha deciso di abdicare lo scorso 6 gennaio, dopo solo due anni di trono, per una questione amorosa.
Come riporta Ansa, Muhammed V è il primo re a non portare a termine il mandato di cinque anni. Il motivo è chiaro: voleva dedicare più tempo alla neo moglie venticinquenne, ex regina di bellezza russa, Oksana Voevodina. Il sultano di Perak Nazrin Shah continuerà invece a svolgere il suo ruolo di vicerè. A dichiararlo è il Custode del sigillo dei Regnanti in un comunicato.
La Malaysia ha come forma di governo una monarchia costituzionale. In questo Paese, il sovrano svolge una funzione cerimoniale. Il re si elegge ogni cinque anni e viene scelto a rotazione tra i nove sovrani dei nove stati nazionali. Oltre a eleggere il re, la Conferenza dei governanti può anche modificare la Costituzione, soprattutto gli articoli inerenti ai privilegi speciali degli indigeni Bumiputra, lo stato della lingua malese come lingua nazionale e la norma che regola la rettifica di questi articoli.