La nave Sea Watch 3, con a bordo 47 persone, dopo aver sostato per cinque giorni in mare, sta facendo rotta verso l’Italia. Il vice-premier Salvini ha definito l’operazione «L’ennesima provocazione» e ha ribadito che i porti rimarranno chiusi.
Il ministro dell’Interno ha così attaccato la nave della ong: «Dopo aver sostato per giorni in acque maltesi, la nave olandese Sea Watch 3 con 47 migranti a bordo si sta dirigendo verso l’Italia. Ribadisco che la nostra linea non cambia, né cambierà. Nessuno sbarcherà in Italia. Siamo pronti a mandare medicine, viveri e ciò che dovesse servire ma i porti italiani sono e resteranno chiusi».
L’equipaggio della nave sarebbe però in difficoltà, e la richiesta d’aiuto arriverebbe a causa delle avverse condizioni meteo: «In arrivo una forte perturbazione da nord-ovest: è prevista una tempesta. I nostri ospiti a bordo soffrono molto il freddo. Abbiamo bisogno di un riparo, di un porto sicuro al più presto» ha scritto Sea Watch Italy su Twitter.
Le operazioni di soccorso erano iniziate lo scorso 19 gennaio, quando le 47 persone hanno ricevuto aiuto nelle acque internazionali a nord di Zuwarah, in Libia. I migranti si trovavano infatti a bordo di un gommone ed erano in difficoltà. Successivamente era stato mandato un appello di aiuto a Libia, Italia, Malta e Olanda, rimasto però inascoltato. Da domenica la nave sarebbe quindi in attesa di informazioni su come procedere e dove poter attraccare. «Chiediamo istruzioni e restiamo in attesa. Siamo stati rimandati ai libici che però non rispondono», raccontavano allora le persone a bordo. Al momento l’imbarcazione si trova in acque internazionali, poco a largo da Lampedusa.
Sempre Salvini, mercoledì scorso, aveva così commentato la vicenda: «È necessario che Malta accolga la nave nel proprio porto, mentre l’Olanda – che chiede agli altri Paesi di far sbarcare gli immigrati – sia pronta a collaborare con La Valletta per gestire lo sbarco e l’accoglienza con la regia di Bruxelles».