«Guido Rossa infame». Questa la scritta comparsa a Genova questa mattina, 23 gennaio, proprio nel giorno in cui Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, si è recato in visita all’ex Italsider (Arcelormittal) per commemorare l’operaio del Pci e sindacalista della Cgil ucciso 40 anni fa a opera di un comando delle Brigate Rosse.
La scritta, trovata dalla Digos genovese, era situata in Salita Santa Brigida. Non è casuale la scelta del luogo: l’8 giugno 1976 le Brigate Rosse uccisero lì Francesco Coco, Procuratore generale di Genova, e i due uomini della scorta, Giovanni Saponare e Antioco Deiana. Fu il primo omicidio delle Brigate Rosse in Italia.
Guido Rossa venne ucciso per aver denunciato e fatto condannare un suo compagno di lavoro all’Italsider, Francesco Berardi, che aveva lasciato nella fabbrica volantini inneggianti le Br. Gli assassini del sindacalista furono Vincenzo Guagliardo, Riccardo Dura e Lorenzo Carpi. Quest’ultimo, da quel giorno, è sparito nel nulla.
«Quarant’anni fa sotto il piombo del terrorismo cadeva il delegato sindacale e compagno Guido Rossa. Oggi come ogni anno lo ricordiamo ed è motivo di orgoglio e soddisfazione che sia presente con noi il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella che salutiamo con profondo affetto», ha detto il coordinatore dell’Rsu, Armando Palombo, aprendo la commemorazione.
Commosso anche il ricordo del Presidente della Repubblica: «Il terrorismo si definisce da solo per quello che è: un attacco vile alle persone, alla loro dignità e alla vita, un tentativo di abbattere le istituzioni poste a salvaguardia di tutti». «Guido Rossa seppe battersi per tutti, – ha continuato Mattarella – anche per chi preferiva fingere di non vedere. Ha pagato, assieme alla sua famiglia, il prezzo supremo di chi ha voluto tener fede al valore della Repubblica».
«La democrazia prevalse e divenne più forte nel rispetto della Costituzione e grazie al movimento dei lavoratori nelle fabbriche – ha affermato il Presidente della Repubblica. È con emozione che partecipo a questo ricordo qui. Non saremo mai veri protagonisti senza la memoria. Guido Rossa univa l’impegno nel suo lavoro a quello nel sindacato e nel partito comunista. Assumersi le proprie responsabilità è difficile ma è grazie a queste persone che l’Italia può progredire».