Spagna, c’è ancora speranza per il bambino caduto nel pozzo

Spagna, c'è ancora speranza per il bambino caduto nel pozzo - MasterX

«Continuiamo a lavorare senza riposo, ogni volta sentiamo che siamo sempre più vicini a Julen».  Lo ha detto Ángel García Vidal, delegato della Scuola di Ingegneri di Malaga in riferimento alle operazioni svolte dagli operativi mobili per liberare il bambino spagnolo caduto dieci giorni fa in un pozzo a Totalán, comune nella provincia di Malaga. La battaglia della squadra operativa non è ancora finita. Le operazioni corrono contro il tempo. I lavori sono continuati per tutta la notte e ieri è stato realizzato il tunnel verticale parallelo al pozzo. Un passo in avanti verso la liberazione del bimbo, anche se è ancora presto per annunciare il lieto fine.

Come dice il sito online del quotidiano EL MUNDO, sono sorte delle difficoltà tecniche durante la fase finale dei lavori. Tra le maggiori complicazioni, c’è stata quella di inserire la finestra dalla quale gli specialisti dovranno scavare, a 72 metri di profondità, quattro metri di tunnel orizzontale per cercare di raggiungere il luogo in cui potrebbe trovarsi il bambino.

Secondo il coordinatore della squadra operativa Ángel García Vidal bisognerà aspettare tutta la giornata di oggi per poter ottenere la liberazione del piccolo. Ieri l’operativo era già pronto a intervenire ma la galleria verticale è risultata troppo stretta per il tubo che doveva passare al suo interno. Il gruppo ha deciso quindi di perforare il tunnel verticale.

Santiago Suárez, ex capo della Brigada de Salvamento de Hunosa (Brigata di Salvataggio di Hunosa) si è recato a Totalán per seguire il caso da vicino. L’ex responsabile dei minatori ha spiegato che gli otto uomini che realizzeranno gli ultimi metri del tunnel orizzontale dovranno lavorare in ginocchio o sdraiati in turni che variano da 40 minuti a un’ora. «Lavoreranno a distanza dal suolo con l’obiettivo di utilizzarlo come una fornace che porta via le macerie che si produrranno», ha specificato Suárez in una dichiarazione alla stampa spagnola. Quando la galleria raggiungerà una profondità di uno o due metri, sposteranno la gabbia verso l’alto.

«Spero in un finale felice entro oggi» ha detto il delegato del Governo di Andalucía Alfonso Rodríguez Gómez de Celis durante il suo intervento a un informativo mattutino. Lo riporta il mezzo di comunicazione spagnolo La Voz de Almería. De Celis ha commentato l’accaduto manifestando il «forte desiderio collettivo che tutto questo finisca bene». Intanto nessuno ha intenzione di arrendersi e i genitori di Julen continuano a sperare di ritrovare il loro bambino.

Virginia Nesi

LAUREATA IN SCIENZE UMANISTICHE PER LA COMUNICAZIONE A FIRENZE. HA DUE MASTER IN GIORNALISMO: UNO REALIZZATO ALL'UNIVERSITÁ SAN PABLO DI MADRID E L'ALTRO ALLA IULM DI MILANO. APPASSIONATA DI POLITICA ESTERA E SOCIETÁ, HA VINTO IL PREMIO "WALTER TOBAGI 40 ANNI DOPO" E LA MENZIONE SPECIALE AL PREMIO VERA SCHIAVAZZI. HA SCRITTO "MEZZO SOSPIRO DI SOLLIEVO"(PIEMME).

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