Sono cinque le persone accusate di caporalato in provincia di Cremona. Reclutavano lavoratori stranieri per raccogliere abiti usati da poter vendere nei mercati del Nord Africa e li sfruttavano pagandoli 3 euro all’ora. La polizia di Cremona ha arrestato quattro persone, mentre un’altra è stata sottoposta all’obbligo di dimora.
Il gruppo, composto da un cittadino tunisino, un italiano e cinque marocchini, reclutava e sfruttava cittadini extracomunitari nel cremonese, in particolare a Soresina, ma anche in altre province del Nord Italia come Como, Bergamo e Reggio Emilia.
Una nota delle forze dell’ordine definisce questa organizzazione come un sodalizio criminale, accusato di sfruttare manodopera irregolare, corrispondendo agli operai una retribuzione assolutamente sproporzionata rispetto al lavoro prestato. Inoltre, il luogo di lavoro non rispettava alcuna norma in materia di sicurezza e igiene, costringendo i lavoratori a condizioni degradanti.
Le indagini della squadra mobile sono state condotte tra aprile e novembre dello scorso anno. Ora, le forze dell’ordine si concentrano su altre due persone della banda ancora latitanti, per le quali è stato disposto l’obbligo di dimora.
Le ondate migratorie che hanno coinvolto l’Italia negli ultimi anni, hanno spesso condotto a questo tipo di fenomeni: chi giunge nella penisola, disperato, accetta lavori in condizioni disumane per riuscire a guadagnare quel poco che gli permetta di sopravvivere, mentre le organizzazioni criminali non esitano a trasformare queste situazioni in fonte di guadagno.
È accaduto anche pochi giorni fa in provincia di Latina, dove sono state arrestate sei persone, tutte accusate di caporalato.
La mattina del 17 gennaio, la squadra mobile e il servizio centrale operativo della Polizia di Stato, hanno sventato un’organizzazione criminale dedita allo sfruttamento del lavoro ed al caporalato ai danni di centinaia di cittadini stranieri. I lavoratori venivano impiegati nei lavori agricoli en condizioni disumane.
La vicenda era stata commentata su Twitter da Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera che aveva scritto: «Sgominata a Latina banda che sfruttava i lavoratori. Centinaia di stranieri impiegati in lavori agricoli in ‘condizioni disumane’. Un plauso alle Forze dell’Ordine e ai magistrati. Fare fronte comune per sradicare questo cancro è un dovere di tutti».