Otto condanne e 7 assoluzioni per 15 imputati del processo per la strage sulla A16 Napoli-Canosa quando il bus era precipitato dal viadotto Acqualonga il 28 luglio del 2013. La sentenza è stata letta dal giudice monocratico del tribunale di Avellino. Indignati i familiari delle vittime che non accettano che tra gli assolti ci siano l’ad di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci e l’ex condirettore generale della società Riccardo Mollo. L’accusa aveva chiesto per lui una condanna di 10 anni di reclusione.
Dodici anni sono toccati a Gennaro Lametta, proprietario del bus. Furono 40 le vittime dell’incidente con 15 imputati per omicidio colposo plurimo, disastro colposo, lesioni e falso in atto d’ufficio.
Dal pubblico che si trovava in tribunale ad Avellino per ascoltare la sentenza, anche diverse invettive contro il giudice monocratico Luigi Buono, autore della sentenza. «Esci, ti aspettiamo» hanno urlato a gran voce alcuni dei familiari. Clima teso in aula ma la situazione poi è tornata tranquilla. «Questa è l’Italia. – ha commentato Giuseppe Bruno, presidente del comitato per le famiglie delle vittime – I poteri forti mettono a tacere la verità e la giustizia».
La sentenza arriva dopo 2 anni e 4 mesi dalla prima udienza tenutasi il 28 settembre del 2016, dopo un rinvio a giudizio per i 15 imputati avvenuto il 9 maggio dello stesso anno.