Stati Uniti, il linciaggio è diventato un reato federale

Dopo un secolo di tentativi, il 20 dicembre 2018 il Senato statunitense ha approvato all’unanimità la legge che rende il linciaggio un reato penale federale. La decisione arriva in seguito a più di 200 leggi anti-linciaggio, che erano sempre state bocciate dal Congresso nel corso degli anni.

Il provvedimento dovrà quindi essere esaminato dalla Camera prima di finire sul tavolo del Presidente Donald Trump. La legge descrive la pratica del linciaggio come «la massima espressione del razzismo negli Stati Uniti».

Il linciaggio è un omicidio che prevede un’esecuzione sommaria da parte di cittadini senza che ci sia stata prima una sentenza del giudice. Solitamente viene usato per le esecuzioni pubbliche da parte di una folla per punire un presunto colpevole o un gruppo specifico.

La pratica affonda le sue radici nel passato razzista degli Usa. Il linciaggio era diffuso maggiormente negli stati del Sud e viene associata alla riaffermazione del “potere bianco” in seguito alla guerra di Secessione. Dal 1882 al 1968 sono 4.742 le morti accertate tra gli afroamericani riconducibili a questo reato. Il 99% degli autori di questo reato è riuscito così a sfuggire alla giustizia.

La legge è stata presentata in Congresso dai democratici Kamala Harris e Cory Booker e dal repubblicano Tim Scott, tutti senatori afroamericani. La stessa Kamala Harris, che potrebbe essere la prossima candidata dei democratici a concorrere per la presidenza degli Stati Uniti nel 2020, ha dichiarato su Twitter. «E’ un momento storico, dopo quasi un secolo di tentativi è arrivato il momento di approvare questa legge».

 

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