Dopo le forti polemiche dei giorni scorsi, la mostra Porno per bambini è stata annullata. L’inaugurazione dell’esposizione era prevista per il 13 dicembre alla Santeria Social Club di Milano, ma è stata definitivamente cancellata a causa del polverone che si è venuto a creare sui social e non solo. Gli organizzatori hanno però dichiarato che il nome, il principale motivo di discussione, è in realtà lo pseudonimo dell’artista e non il titolo della rassegna. Secondo i gestori di Santeria l’associazione dei termini “porno” e “bambini” è stata mal interpretata. La giustificazione sembra però contraddittoria: l’equivoco non è dato dalla vicinanza delle due parole incriminate, ma dal fatto che non fosse chiaro il titolo della mostra. A prescindere che si tratti dell’autore o della rassegna, il nome è provocatorio e non male interpretabile.
L’artista, in un’intervista rilasciata a Darlin, ha spiegato la scelta del nome: «Avevo 10 anni quando ho iniziato a fare dei disegni un po’ porno e un po’ ironici. Anni dopo ho ritrovato quei disegni in un cassetto nella mia vecchia casa e ho deciso di riprendere l’idea da dove l’avevo lasciata. Ho ripiegato su questo nome perché è una sorta di dialogo con il me stesso di 20 anni fa».
L’autore Porno per bambini ha ricevuto diversi insulti e addirittura alcune minacce di morte, che lo hanno portato a chiudere il profilo Facebook. L’iniziativa è stata inoltre criticata da tutta la platea politica, da destra a sinistra.
Forza Nuova ha parlato di «Ennesimo sdoganamento della pedofilia», mentre il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Bastoni, ha chiesto al sindaco Giuseppe Sala di «interrompere ogni concessione a chi occupa spazi comunali e organizza questo tipo di eventi». Anche la consigliera del Partito Democratico Sumaya Abdel Qader si è scagliata contro la mostra: «E’ una schifezza per la quale qualcuno dovrà dare non poche spiegazioni».
(b.m.p.)