Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha stabilito che da oggi i soldati americani inviati al confine con il Messico avranno l’autorizzazione a sparare ai migranti in arrivo. L’obiettivo dichiarato è quello di proteggere gli agenti federali che controllano la frontiera.
I pregressi
Tre giorni fa, Trump ha perso una battaglia nella sua personale guerra contro le carovane di migranti provenienti dal Sud America e dirette negli Stati Uniti: un giudice ha infatti ordinato all’Amministrazione di accettare le domande di asilo dei migranti senza considerare il luogo in cui vengono presentate. Questa decisione si è scontrata con la volontà del Presidente di accettare solamente le domande di asilo presentate in un punto di ingresso ufficiale negli Stati Uniti.
Aggirata la legge del 1898
Oggi, Trump mette a segno un punto a suo favore con un provvedimento che è stato curato nei minimi dettagli per non risultare illegale.
Fino a questo momento, infatti, nessuna richiesta del genere era stata accettata dal Pentagono, poiché non in linea con la legge del 1898 Posse Comitatus Act, che impedisce ai soldati di impegnarsi in operazioni di polizia in suolo statunitense.
Trump e il suo staff sono riusciti ad aggirare tale legge. Il capo di gabinetto della Casa Bianca, John Kelly, sostiene infatti, che vi siano «prove credibili e informazioni d’intelligence» che supportano l’ipotesi che i migranti irregolari in marcia verso gli Usa «potrebbero provocare incidenti e disordini», minacciando anche l’incolumità degli agenti federali.
300 migranti arrestati
Secondo quanto riportato dal quotidiano “La Jornada”, 300 migranti sono stati nel frattempo arrestati da agenti della polizia federale e dell’Istituto nazionale delle migrazioni, dopo aver varcato il confine messicano guadando il Rio Suchiate del Guatemala. I cittadini centroamericani, appartenenti alla quarta carovana entrata in territorio messicano a metà ottobre, erano diretti negli Stati Uniti.
Sul quotidiano si legge anche dell’esistenza di una quinta carovana, di circa 200 persone, che attende di entrare in Messico, sempre attraversando il Rio Suchiate.
I costi
Fino ad ora sono 5.900 i militari che il presidente Trump ha schierato al confine meridionale statunitense. Secondo il colonello Rob Manning, portavoce dell’esercito, il costo stimato dei soldati è di 72 milioni di dollari da aggiungere agli oltre 138 milioni spesi fino a questo momento per le unità della Guardia Nazionale in missione alla frontiera da aprile.
(m.s.)