Un paese svizzero di 1.300 abitanti pensa al reddito di base incondizionato: una forma di reddito di cittadinanza. Si tratta della località di Rheinau, nel Canton Zurigo, al confine con la Germania. Uno dei comuni più ricchi della Svizzera, con un Pil pro-capite di oltre 70.000 euro.
Il progetto è ancora più ambizioso e costoso di quello promosso in Italia dal Movimento 5 stelle: ogni adulto dovrebbe ricevere 2.500 franchi al mese, equivalenti a circa 2.000 euro; per i minorenni, la cifra sarà di 625 franchi. Chi dichiarerà un salario inferiore a 2.500 franchi riceverà la differenza, mentre non sarà erogato denaro a chi guadagna una cifra pari o superiore a quella soglia.
Il 5 giugno del 2016, gli elettori della Confederazione bocciarono la proposta di introdurre il reddito di base incondizionato su scala nazionale. Il 76,9% dei votanti aveva concordato con il governo, che stimava un costo di circa 20 miliardi di euro e riteneva che la proposta minacciasse «valori svizzeri, come il lavoro e la responsabilità individuale». Rheinau pensa però di sperimentare ugualmente la sua erogazione per un anno.
Il sindaco di Rheinau, Andreas Jenni, ha specificato che il reddito di base verrà corrisposto soltanto a chi già oggi risiede nel comune, per evitare il «turismo di rendita»: un’ondata di richieste di residenza nel comune. Per trovare i soldi necessari, il villaggio spera nel crowdfunding e nel sostegno di alcune fondazioni.
L’idea di testare il reddito di base su piccola scala era stata lanciata da una regista svizzerotedesca, Rebecca Panian, interessata a girare un documentario sulle «interazioni sociali che nasceranno e si svilupperanno» con l’esperimento. Rheinau è stato scelto fra una rosa di candidati.
Al momento, il reddito di cittadinanza esiste quasi esclusivamente in Alaska. I cittadini americani che vivono da almeno un anno nello stato, molto ricco di petrolio, ricevono circa un migliaio di dollari l’anno, senza discriminanti legate a occupazione o reddito. (MN)