Assediata ormai dal turismo di massa anche Amsterdam è costretta a trovare soluzioni per combattere gli eccessi della movida al fine di riconsegnare la città ai suoi 800mila abitanti. Ciò che attrae particolarmente buona parte dei 18 milioni di turisti previsti per quest’anno, ossia il 20% in più del 2016, non sono tanto le rinomate tele di Rembrandt e di Van Gogh quanto le prostitute del centralissimo quartiere a luci rosse e i coffee shop dove fumare marijuana prodotta nelle serre locali.
Il problema è che agli occhi degli olandesi l’indotto di quest’enorme afflusso di visitatori non basta più a giustificare la sporcizia delle strade, l’inquinamento acustico e l’aumento della criminalità legata allo spaccio della droga che sta portando all’aumento di sparatorie e omicidi tra bande rivali di ricchissimi dealer di ogni tipo di droga.
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— Italia a Tavola (@ItaliaaTavola) May 22, 2018
Eppure, per diversi anni, in molti anni hanno ipocritamente fatto finta di tollerare le fiumane di ragazzi che da tutta Europa sbarcavano in Olanda per il sesso a pagamento e lo sballo libero perché il loro arrivo creava posti di lavoro rinforzando l’economia cittadina. «Adesso, però, sono davvero troppi, al punto da stravolgere la vita di noi residenti. Le autorità devono intervenire, prima che sia troppo tardi» -dichiara Floris van de Groot, ex assessore socialdemocratico ai trasporti-. (al)