Un operaio dell’ Ilva, Angelo Fuggiano, di 28 anni, è morto in seguito a un incidente avvenuto al porto di Taranto, in uno spazio gestito dal Siderurgico. Durante il cambio funi per una macchina scaricatrice, un cavo sarebbe saltato in fase di ancoraggio travolgendo il lavoratore. Inutili sono risultati i tentativi di rianimazione da parte degli operatori del 118.
Dopo l’incidente, le segreterie territoriali Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto hanno proclamato lo sciopero dei dipendenti fino a domani. «Sono in corso tutte le indagini per poter risalire alle cause dell’evento –afferma l’azienda in una nota-. L’Ilva esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia».
«Si è superato qualsiasi qualunque limite di sopportazione. È una strage continua. La parola emergenza nazionale ormai è riduttiva rispetto a quanto sta avvenendo -ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso-. C’è bisogno che il Parlamento prenda la parola su questo tema».
Angelo è morto
È morto lavorando
Non ho più parole capaci di raccontare la drammaticità della situazione
Serve un cambio di passo: politica e impresa si assumano responsabilità
Un abbraccio alla famiglia di Angelo, martire del lavoro.#ilva #Taranto #incidentilavoro— Susanna Camusso (@SusannaCamusso) May 17, 2018
Quello di Taranto non è l’unico incidente sul lavoro della giornata. Tre operai che stavano eseguendo opere di sistemazione dei piloni della strada delle Tre Valli Umbre nel territorio di Arquata del Tronto, danneggiata dal terremoto, sono rimasti seriamente feriti. A Torino un uomo è deceduto dopo essere precipitato nella tromba dell’ascensore di un palazzo mentre era impegnato in alcuni lavori di manutenzione. (al)